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Torino: Operazione di polizia contro NoTav e Askatasuna. Arresti e perquisizioni

In queste ore arrivano notizie di una nuova ondata di repressione nei confronti del movimento NoTav in Val Susa. Sono diverse le misure attuate, tra cui due arresti, volte nuovamente a indebolire una lotta longeva, che da trent’anni impedisce la realizzazione di una grande opera ad altissimo impatto ambientale.ù

Ennesima, pesantissima operazione repressiva della Procura con l’elmetto, quella di Torino, contro il movimento No Tav in tutto il Piemonte. La Digos all’alba ha eseguito 13 misure cautelari contro altrettanti compagni e compagne, in particolare del centro sociale Askatasuna di Torino, per una serie di visite al cantiere di Chiomonte e in altri luoghi della Valle di Susa.

Due compagni – Giorgio e Umberto – sono stati arrestati. Ci sono poi due persone ai domiciliari e 7 tra divieti di dimora e obblighi di firma Perquisiti i presidi No Tav dei Mulini e di San Didero, oltre ad Askatasuna e spazio popolare Neruda. L’indagine riguarda i reati di resistenza aggravata a pubblico ufficiale e violenza privata aggravata. Nel calderone sono finite numerose iniziative e manifestazioni che hanno avuto luogo dall’estate del 2020 in Val Clarea, a San Didero, oltre che a Torino.

da notav.info:

Questa mattina all’alba è andata in scena l’ennesima operazione di polizia ai danni del movimento No Tav tra la valle e Torino. Due attivisti, Giorgio e Umberto, sono stati portati in carcere e sono state emesse altre 11 misure cautelari tra arresti domiciliari, obblighi di firma e divieti di dimora.

L’operazione riguarderebbe una serie di iniziative e manifestazioni che hanno avuto luogo dall’estate del 2020 in Val Clarea, a San Didero mescolate in un unico calderone con fatti avvenuti a Torino. Ad essere contestati agli attivisti e alle attiviste sono i reati di violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale. Sono state perquisite le case degli attivisti e delle attiviste ed i presidi No Tav dei Mulini e di San Didero alla ricerca di non si capisce bene cosa.

L’operazione condotta questa mattina tenta nuovamente di indebolire il movimento riproponendo la solita retorica a cui ci hanno abituato questura e procura nella nostra lotta ultratrentennale: si tenta di praticare una distinzione tra buoni e cattivi all’interno del movimento, si cerca di ricostruire fantasiose regie oscure e si ripropone nuovamente un’inversione tra aggressori e aggrediti. L’obbiettivo è ben chiaro, costruire il clima per tentare di silenziare le resistenze dei Mulini e di San Didero che in questi anni hanno rappresentato, nonostante le difficoltà della pandemia, due esperienze importanti di lotta popolare e opposizione al business della grande opera inutile. Due resistenze che hanno evidenziato il prisma di contraddizioni di un sistema politico e di sviluppo che si cala la maschera del green mentre inquina e devasta i territori, che mostra un paternalismo insopportabile verso i giovani mentre ignora le loro paure, i loro bisogni e le loro volontà, che spende miliardi in opere inutili mentre la sanità e la scuola sono al collasso, che si dice pacifista mentre finanzia il riarmo.

In Val di Susa abbiamo vissuto anni di pandemia in cui mentre chiedevamo risorse per affrontare la crisi sul territorio, mentre cercavamo di prenderci cura della nostra comunità e dei nostri affetti il sistema del Tav occupava intere porzioni del nostro territorio con migliaia di uomini, idranti e lacrimogeni per installare cantieri che servono solo a drenare denaro pubblico. Il nostro è un movimento con decenni di storia alle spalle, abbiamo visto passare governi, questori e prefetti. Abbiamo sempre deciso collettivamente come portare avanti la nostra resistenza, come affrontare la violenza istituzionale che nonostante la contrarietà popolare all’opera ha militarizzato senza remore un’intera valle. Non ci faremo certo intimorire da questa operazione, consapevoli che in questi tempi di guerra, crisi climatica e sociale la nostra lotta, nel nostro piccolo, è uno spiraglio per costruire una speranza per il futuro.

Il servizio di Radio Onda d’Urto con Roberta del Movimento  No Tav Ascolta o scarica

seguiranno aggiornamenti

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