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Pavia: Negare la cittadinanza per rappresaglia

Negare la cittadinanza ad un ragazzo di origine albanese, letteralmente cresciuto in Italia, dove ha vissuto continuativamente per 20 anni: anche questo si fa per colpire chi lotta.

Lo fa il Ministero dell’Interno sulla base non di una condanna penale ma solo su una “segnalazione” della Digos pavese.

Nell’aprile del 2013 l’Assemblea per il diritto alla casa era intervenuta nel quartiere Crosione per sventare lo sfratto della famiglia di un muratore disoccupato, che come centinaia di altre persone in città non riusciva più a pagare l’affitto.

Quel giorno, quella famiglia aveva trovato sotto la propria casa il solito dispiegamento di forze dell’ordine ma anche la solidarietà di decine di persone, altre famiglie sotto sfratto e abitanti del quartiere.

Grazie a questa presenza determinata era stato ottenuto un rinvio dell’esecuzione. E ora la sola ricostruzione della Digos relativa a quel giorno (i reati ipotizzati sono quelli di resistenza a pubblico ufficiale e con grande sforzo di fantasia addirittura lesioni personali aggravate e danneggiamento aggravato in concorso!) viene usata per negare la cittadinanza a un nostro compagno, presente per quello sfratto e in tante altre occasioni al fianco delle famiglie in lotta, oltre che per rifiutargli un semplice duplicato della carta di soggiorno (nonostante avesse fornito le impronte digitali e pagato ben 200 euro) adducendo la necessità di non meglio chiariti accertamenti.

Gino ora potrà tornare a chiedere la cittadinanza solo se verrà assolto in sede processuale, spendendo nuovamente dei soldi oltre che ricominciando la lunga attesa che si aggiungerà ai due anni già passati prima di avere la risposta negativa di cui si è detto.

Questa rappresaglia è un fatto particolarmente grave, che si inserisce tra le mille misure di limitazione della libertà con cui ogni giorno, in tutta Italia, gli apparati repressivi dello stato colpiscono chi mette in pratica la solidarietà dal basso e il conflitto contro la miseria e lo sfruttamento. Nei confronti di Gino esprimiamo tutta la nostra solidarietà e complicità.

MovimentoPavia

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