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Parma:Sgombero del Mariano Lupo è iniziato il processo a carico dei compagni.

Si è aperto ieri mattina il processo agli occupanti del Mariano Lupo, il centro sociale sgomberato nel 2005 da polizia e carabinieri dopo un tentativo, andato male, eseguito dalla polizia municipale. Lo sgombero dei vigili urbani fu bloccato dai militanti che oggi devono difendersi dalle accuse di occupazione e resistenza. Tra i dieci alla sbarra uno è imputato anche per lesioni, accusa che i diretti interessati rispediscono al mittente: “Siamo noi le vittime, non i vigili urbani”.
Per testimoniare la loro verità i sostenitori del collettivo nei giorni scorsi sono scesi in piazza e armati di volantini hanno criticato la politica sulla sicurezza del Comune di Parma. “Il nucleo speciale dei vigili urbani coinvolto nel fermo di Emmanuel Bonsu – hanno detto dal loro banchetto di piazza Garibaldi – è lo stesso che fu coinvolto nel tentato sgombero del centro sociale, quello per cui oggi siamo sotto processo. Uno dei vigili agli arresti domiciliari, uno dei sospesi e la stessa Emma Monguidi erano presenti. Crediamo di poter dimostrare la loro inattendibilità, o almeno ci proveremo”. Cominciando da un particolare, i manganelli. I vigili urbani negarono sempre di avere avuto in dotazione degli sfollagente. Lo fecero in quell’occasione e anche nei giorni successivi al fermo di Emmanuel Bonsu. “Eppure allo sgombero del Mariano Lupo avevano dei manganelli di ferro, molto diversi da quelli di ordinanza della polizia, più pericolosi. Li avevano e li hanno usati”. I militanti hanno organizzato un presidio di solidarietà nei confronti degli imputati: battaglia politica fuori dal tribunale e legale in aula.
fonte: La Repubblica

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