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Omicidio Verbano, sparito un fascicolo dall’archivio del Tribunale di Roma.

Il faldone portante dell’istruttoria sulla morte di Valerio Verbano «è sparito» dagli archivi del Tribunale di Roma. La parte primaria dell’inchiesta, cioè, istruita dalla Procura di Roma sull’omicidio del giovane vicino ad Autonomia operaia, ucciso barbaramente nella sua abitazione davanti ai genitori il 22 febbraio 1980 a via Montebianco e i cui autori, cercati negli ambienti dell’estrema destra, non sono mai stati rivelati, non giace più nell’archivio del giudice istruttore almeno dal 2007. A denunciarlo, con un esposto alla Procura della Repubblica di Roma presentato il 12 dicembre scorso, è uno studente di Lettere dell’Università La Sapienza, Marco Capoccetti, che sta preparando una tesi di laurea sull’omicidio di Verbano. Lo studente, lo scorso settembre, aveva fatto richiesta al tribunale di prendere visione del materiale processuale. «Ne ho trovato soltanto una parte – ha raccontato Capoccetti – quello relativo alle indagini sui Nar e su Terza Posizione. Materiale generico, però, senza nessun accenno alla morte di Verbano. Mancava il primo faldone, il cosiddetto “portante” è dove c’era tutto il materiale dell’istruttoria. Ho fatto richiesta specifica e dopo due mesi mi hanno convocato per dirmi che non era stato trovato, che era, come si dice in gergo, fuori posto». Materiale simile, ha spiegato lo studente, «non può sparire dagli archivi di un tribunale». Se ne può prendere visione, si può fotocopiare ma non farlo uscire se non con un cedolino in cui c’è scritto il nome del consultante e la data del prestito. «Persino quando nel 2007 – dice lo studente – il Pm Diana De Martino che riaprì l’inchiesta sull’omicidio, ne prese visione, lo riportò in archivio, come ha detto anche a me la sua segreteria». Capoccetti, che ha informato della vicenda la madre di Verbano, Carla, i legali e gli amici della vittima, decise così di presentare l’esposto (protocollo n. 007418) e il 29 gennaio scorso è stato convocato dal tribunale. «Il Pm Gianfederica Dito, ha aperto un fascicolo d’inchiesta sulla sparizione», ha detto ancora lo studente.La vicenda di Verbano, di cui il 22 febbraio ricorre l’anniversario della morte, ha conosciuto diversi momenti poco chiari dell’inchiesta, dalla sparizione di materiale come un cappellino e un guinzaglio trovati sul posto dell’omicidio alla stessa pistola, sparita, ritrovata a Palermo e poi sparita di nuovo: «Così come il dossier di Valerio – conclude Capoccetti – che si stava occupando dei legami tra malavita, neofascismo e traffico di stupefacenti, sequestrato dalla Digos e ritrovato, come affermò lo stesso giudice istruttore dell’epoca, D’Angelo, senza alcune parti fondamentali, circostanza confermata anche dalla signora Carla».
fonte. il messaggero

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