Menu

La nave prigione nel Regno Unito

La nave Bibby Stockholm  è una chiatta prigione affittata dal governo britannico per rinchiudere i richiedenti asilo che arrivano irregolarmente nel paese. Potrà ospitare 500 persone

di Annalisa Camilli

La nave Bibby Stockholm è attraccata nel porto di Portland, nel Dorset, tra molte polemiche: è una chiatta prigione affittata dal governo britannico per rinchiudere i richiedenti asilo che arrivano irregolarmente nel paese, in attesa che la loro domanda di asilo sia esaminata. Potrà ospitare 500 richiedenti asilo tra i 18 e i 65 anni, tutti maschi, in 222 stanze, un po’ più grandi di celle carcerarie. I mezzi d’informazione britannici sono entrati nella nave, che nelle prossime settimane dovrebbe diventare operativa e ospitare il primo gruppo di cinquanta richiedenti asilo. Secondo il governo questa operazione consentirà di risparmiare sui costi dell’accoglienza, ma secondo i critici si tratta di una mossa simbolica e propagandistica, per mostrare il pugno duro sull’immigrazione.

È l’ultima mossa in materia di immigrazione del primo ministro Rishi Sunak, che ha fatto della lotta all’immigrazione irregolare il suo cavallo di battaglia con lo slogan “Sbarchi zero” e “Stop sbarchi”. Tuttavia il numero degli sbarchi irregolari nel Canale della Manica è aumentato negli ultimi mesi (45.755 nel 2022, al 9 luglio 2023 eravamo a 12.722) così come quello in generale dell’arrivo di migranti che ha fatto segnare picchi di oltre 500mila all’anno, nonostante le politiche restrittive di Sunak e gli investimenti per aprire dei centri in Ruanda, dove mandare i richiedenti asilo che arrivano irregolarmente nel paese.

I voli verso il Ruanda sono stati infatti dichiarati illegali sia dalla Corte europea per i diritti umani, sia dalla corte suprema britannica e sono stati sospesi perché il Ruanda non può essere considerato un paese sicuro in cui rimandare le persone. Ma il governo ha promesso di fare ricorso contro la decisione del tribunale.

Contro l’uso della nave prigione hanno protestato gli abitanti di Portland, che non vogliono la chiatta nel loro porto per ragioni di sicurezza, ma anche gli attivisti per i diritti umani, che denunciano le politiche inumane del Regno Unito verso persone che in molti casi dovrebbero ottenere la protezione internazionale. Ha fatto scalpore, inoltre, la notizia che la società che gestisce la nave, la Bibby Line Group Ltd, è stata fondata nel 1807 da John Bibby, ricco armatore di navi che portavano gli schiavi dall’Africa alle colonie britanniche.

La capienza dell’imbarcazione inizialmente era di 250 persone, ma poi si è fatto in modo di raddoppiare gli spazi. Anche per questo gli attivisti e i residenti di Portland stanno protestando: le autorità locali hanno detto di non essere state in alcun modo coinvolte nella decisione del governo di fare attraccare la chiatta a Portland. Il Dorset council, l’autorità locale di Portland, ha detto che la decisione è stata presa dai proprietari del porto e dal governo, nonostante la sua opposizione.

https://twitter.com/teleSURtv/status/1683104307770454021?s=08

da Internazionale

 

Osservatorio Repressione è un sito indipendente totalmente autofinanziato. Puoi sostenerci donando il tuo 5×1000 e darci una mano a diffondere il nostro lavoro ad un pubblico più vasto e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram

Leave a Comment

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>