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Genova G8: testimoni raccontano le cariche in piazza Manin durante il G8

Tornano in aula le immagini delle cariche della polizia contro i manifestanti nel processo a carico di 4 poliziotti del reparto Mobile di Bologna accusati di aver operato arresti su falsi presupposti

«Con quella manganellata mi è caduto in testa lo Stato». Lo ha detto la dottoressa Marina Spaccini, pediatra e pacifista, che nel luglio 2001 era a Genova per protestare contro il G8 e che nella carica della polizia ricevette una manganellata in testa, cosa questa che l´ ha portata a
intentare causa civile al ministero dell´ Interno, causa vinta in primo grado e contro la quale ha fatto appello il Viminale. Tornano in aula le immagini delle cariche della polizia contro i
manifestanti durante il G8 del 2001 nel processo a carico di 4 poliziotti del reparto Mobile di Bologna accusati di aver operato arresti su falsi presupposti. A tutti e quattro a diverso titolo sono contestati i reati di falso, abuso e calunnia. Il primo teste è stato proprio uno degli arrestati di quel giorno, lo spagnolo Adolfo Sesma Gonzales, che ha detto di esser andato dai poliziotti per capire cosa stava succedendo in piazza Manin e di essersi trovato «con una fascetta di plastica attorno ai polsi». Gonzales venne poi portato a Bolzaneto «dove ricordo le torture» dopo «aver firmato un documento in commissariato del quale non ricordo nulla perché era scritto solo in italiano». Gonzales ha anche ricordato di aver potuto parlare con un giudice «solo dopo tre giorni di reclusione». Dopo Gonzales ha parlato uno degli organizzatori della “piazza tematica”, allestita in piazza Manin. Alberto Zoratti, della rete Lilliput, ha raccontato di aver visto un gruppo di ragazzi in nero che stavano scendendo lungo via Assarotti verso la zona rossa. «Erano black bloc e li fermammo noi – ha detto Zoratti -, ma quando arrivò la polizia si dileguarono». Restarono in piazza pacifisti cattolici e laici, qualche animalista, persone anziane e disabili. «Abbiamo visto la polizia schierare le camionette e sparare i lacrimogeni. Chiamai sul cellulare Spartaco Mortola in questura per dirgli che la situazione stava precipitando e lui mi rispose: “Toglietevi dai coglioni”».
I video proiettati in aula dalla parte civile e dal pubblico ministero mostrano le botte dei poliziotti ai manifestanti disarmati e infine una piccola donna con i capelli grigi china su un ragazzo con la faccia piena di sangue. La dottoressa Spaccini ricorda «i poliziotti con gli scafandri», la manganellata in testa, la ragazza con la testa rotta. Ma non ricorda esplosioni: nessuna molotov lanciata contro la polizia.
L´ udienza è stata aggiornata al 23 dicembre.

fonte: il secolo XIX

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