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Genova G8, due pesi e due misure

Mia figlia Sara è stata indagata (insieme ai 93 della Diaz) a partire dal 21 luglio del 2001 e fino al mese di febbraio del 2004 per associazione a delinquere finalizzata alla devastazione e saccheggio. Lo stesso reato per il quale qualche giorno fa a Genova sono stati chiesti 224 anni e mezzo di carcere nel processo in corso a carico di 25 manifestanti. Se non si fossero trovate le prove del falso accoltellamento, delle false molotov (poi scomparse, della falsa sassaiola, dei falsi picconi, forse oggi Sara e i 93 della Diaz sarebbero insieme ai 25 manifestanti. Sono davvero sconcertata per l’evidente uso di due pesi e due misure, da una parte 224 anni e mezzo di carcere per 25 manifestanti accusati (come lo sono stati a lungo i 93 della Diaz) di far parte del black-bloc, dall’altra nessun indagato per il massacro alla Diaz. Perché non è stato possibile, non si è voluto, trovare coloro che fisicamente hanno ridotto in fin di vita almeno tre persone, ferito oltre 80 dei manifestanti presenti nella scuola. Gli imputati sono quelli che hanno firmato il verbale di perquisizione, uno dei quali rimasto sconosciuto, quelli che hanno partecipato alla costruzione dei falsi, loro non rischiano niente. Nessuno di loro è stato sospeso, molti promossi, insieme ai responsabili delle torture a Bolzaneto. La prescrizione si avvicina, l’indulto aiuta, nessuna pena verrà da loro scontata per aver rovinato la vita a 93 persone alla Diaz e a oltre 200 a Bolzaneto. Nessuno è indagato per le violenze consumate nella caserma di Forte San Giuliano o per le violenze perpetrate nelle strade e nelle piazze. Nessuno per la morte di Carlo Giuliani. Quale messaggio dietro a questa evidente disparità di trattamento? Che sfasciare una vetrina o un bancomat, aver partecipato a un corteo autorizzato e illegalmente e ripetutamente attaccato come in via Tolemaide, può costare una decina di anni di galera, mentre l’aver sparato a altezza d’uomo, l’aver massacrato o torturato centinaia di persone si risolverà con un nulla di fatto? Se le richieste dei Pm verranno accolte, avremo 25 persone che pagheranno con anni di galera le colpe di tutti quelli che hanno permesso, voluto, che le manifestazioni anti-G8 del luglio del 2001 si trasformassero in una trappola per centinaia di migliaia di manifestanti. Chi avrebbe dovuto tutelare il diritto a manifestare si è rivelato incapace di gestire l’ordine pubblico e ha permesso, autorizzato la più grande violazione dei diritti umani in un paese occidentale dal dopoguerra, come denunciato da Amnesty International.
Enrica Bartesaghi

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