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G8: Anche oggi tantissime iniziative diffuse di contestazione

Anche oggi molte iniziative contro il G8 in tutta Italia, mentre a L’Aquila i cittadini protestano contro G8 e i piani del governo per la ricostruzione e occupano simbolicamente un palazzo per chiedere la requisizione delle case sfitte.
«C’è una evidente sproporzione tre la repressione messa in atto e le manifestazioni di dissenso. Vogliamo sapere se questa aggressività è legata solo al G8 o se si tratta di una nuova linea di condotta delle forze di polizia». Queste le parole di uno studente dell’università Roma tre durante la conferenza stampa oggi al Volturno Occupato, sugli arresti e fermi avvenuti martedì scorso durante la giornata di «accoglienza ai grandi». Chiara l’accusa rivolta a governo e polizia: quella di aver voluto innalzare la soglia dello scontro e proceduto a una vera e propria «azione repressiva verso il dissenso pacifico e rialzare, così, la credibilità del governo Berlusconi scesa negli ultimi mesi».Gli attivisti respingono anche le accuse di aver provocato violenze: «Alcune nostre compagne sono piene di lividi e graffi nel tentativo di aiutare altri compagni, chi è stato arrestato ha il solo torto di aver aiutato qualcun altro a sfuggire ai fermi», dicono. Non c’erano black bloc in quel corteo: «Tutta gente che opera e lotta sul territorio da anni, precari, senza casa, la polizia lo sapeva bene».Intanto una lettera firmata da intellettuali come Dario Fo, Franca Rame, Giacomo Marramao, Gianni Vattimo, Luisa Capelli, in cui si denunciano «segnali allarmanti sullo stato di salute delle garanzie democratiche e dei diritti di libertà in Italia» è stata anche sottoscritta dall’assessore regionale al Lavoro, Alessandra Tibaldi, intervenuta alla conferenza stampa e che oggi andrà a trovare in carcere alcuni degli otto arrestati martedì.Durante la conferenza stampa è stato mostrato un video che ricostruisce i momenti del corteo spontaneo del 7 luglio scorso ad Ostiense, dove la Digos ha proceduto a otto arresti e ha fermato 36 persone. Un filmato di sette minuti dove non si vedono scene di violenza, ma si sentono invece minacce esplicite da parte della Digos agli attivisti che chiedono alle forze dell’ordine di fermarsi.Stamattina il pubblico ministero della Procura di Roma, Giuseppe De Falco, ha chiesto la convalida degli arresti, con mantenimento della custodia in per «danneggiamento, violenza e resistenza a pubblico ufficiale». Secondo quanto spiegato dal Legal team, oggi sarebbero dovuti avvenire gli interrogatori di garanzia ma a causa di un ritardo nel trasferimento delle informazioni delle forze dell’ordine al Pm, gli interrogatori si svolgeranno domani alle 14,30. Gli otto ragazzi arrestati rimarranno così in carcere fino all’ultimo giorno di contestazione del G8 [domani è prevista la marcia a L’Aquila convocata dal Patto di base].Nel frattempo, a L’Aquila, prosegue il circo del G8 [oggi in versione allargata G14] impegnato a discutere di clima, emissioni nocive e povertà. A proposito di crisi alimentare, le agenzie stampa hanno pensato bene di mettere in risalto la «notizia» che Michelle Obama, «grata per le gustose fettuccine e rompendo ogni protocollo, ha schioccato due baci sulla guancia del cameriere che le aveva servito le prelibatezze al ristorante ‘Maccheroni’ a Roma».Nelle stesse ore, a Coppito, circolava la bozza della dichiarazione finale «G14 per crescita economia globale», in cui si parla di «assicurare che l’economia globale riprenda la crescita lungo un cammino equilibrato, equo e sostenibile a beneficio di tutti». L’Egitto, però, rompe ufficialmente la finta unanimità sul tema del cambiamento climatico, chiedendo che «nessun vincolo sia posto sulla riduzione di gas serra per i paesi emergenti».A Roma e in tutto il paese vanno avanti le iniziative di contestazione al vertice degli ex otto grandi. Nella capitale, attivisti travestiti da leader del mondo hanno improvvisato un banchetto a base di spaghetti nel quartiere di San Giovanni. Un’azione dimostrativa dal titolo «Cibo e agricoltura: i G8 agiscano ora per sfamare e salvare migliaia di vite», organizzata da Oxfam International e dalla ong Ucodep.A Salerno gli studenti dell’Onda hanno rovinato la festa ad Assindustria, con un presidio rumoroso che ha sconsigliato la presenza al ministro del welfare Sacconi. Poco dopo l’annuncio della disdetta del ministro, è toccato alla presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che è stata contestata con un blocco stradale che l’ha costretta ad entrare nella sala del convegno da un ingresso secondario.A Torino, nel primo pomeriggio, una sessantina di studenti dell’Onda ha occupato gli uffici del rettorato del Politecnico. I giovani hanno affisso all’ingresso dell’ateneo uno striscione con la scritta: «Contro ogni repressione l’Onda non si arresta. Liberi tutti». Poi hanno indetto una conferenza stampa, nella quale hanno mostrato anche i caschi e gli estintori con cui, dicono, «ci siamo protetti durante la manifestazione in occasione del G8 dell’Università». Oggi pomeriggio, infine, appuntamento a Roma davanti l’ingresso del Centro di espulsione e identificazione [Cie] di Ponte Galeria, per contestare il pacchetto sicurezza del governo.E mentre gli Otto prendono decisioni «storiche», come quella di limitare a due gradi l’aumento delle temperature, quelli di Greenpeace si sono dati da fare. Ieri l’organizzazione ambientalista aveva occupato quattro centrali, che oggi sono salite a cinque. Ci sono attivisti anche nella nuova centrale a carbone Enel di Torre Valdaliga Nord, a Civitavecchia. Come si legge in una nota di Greenpeace sottolineando che «gli attivisti si sono calati dalla cima del carbonile con le corde per scrivere sulla superficie del medesimo un altro messaggio al G8, dopo i deludenti risultati di ieri. ‘G8: stop this!’ ‘G8: ferma questo!’ [ovvero il carbone]. La polizia ha fermato per identificazione membri dello staff di Greenpeace e foto e video operatori che non partecipavano direttamente all’azione e che erano all’esterno della centrale. Nel frattempo – prosegue Greenpeace – la notte nelle altre centrali occupate, Brindisi, Fusina/Marghera, Porto Tolle e Vado Ligure, è stata sostanzialmente calma. Tutti gli attivisti e i giornalisti fermati a Porto Tolle sono stati rilasciati. A Marghera, gli attivisti saliti sulla gru sono scesi per il rischio di fulmini, mentre altri, una trentina di persone, restano all’interno della centrale. Le azioni continuano «per fare pressione sul G8».E proprio all’Aquila, dove si svolge il summit, sono continuate le proteste. Dopo il «Yes we camp» di ieri, oggi è stata la giornata delle «last ladies». Un centinaio di manifestanti della Rete di Comitati cittadini, dell’Associazione 3.32 e di Epicentro solidale hanno occupato simbolicamente un complesso residenziale in viale Carducci, nella zona di Pettino, all’Aquila. Diversi gli striscioni esposti mentre molte ragazze indossano al collo la scritta «the last ladies». Alcune di loro hanno scritto anche sul corpo «Più case meno chiacchiere». «Prima del terremoto – dice Claudia Pajewski – c’erano all’Aquila tremila case sfitte, dopo il 6 aprile ne sono rimaste ufficialmente solo 250. Noi chiediamo che vengano requisiti gli alloggi per i cittadini». Gli fa eco Marco, che grida: «Un inverno in tenda non potremo sopportarlo, né vogliamo che siano costruiti mostri di cemento nelle campagne. La nostra lotta è per una casa prima di ottobre». La protesta colorata è scandita dagli spettacoli di due improvvisati fachiri, che suonano la tromba e il flauto, lanciando un messaggio ai potenti della Terra riuniti a Coppito per il G8. Altri indossano magliette gialle con la scritta: «Forti e gentili sì, fessi no».Nel pomeriggio, il sit-in dei comitati aquilani e abruzzesi si è trasformato in una marcia scherzosa e ironica aperta dalle Last Ladies delle tendopoli, che ha raggiunto la Villa Comunale.Lo spezzone d’apertura portava in mano i vassoi vuoti, a segnalare la volontà dei terremotati di «non essere più imboccati da governo e Protezione civile». I manifestanti scandivano: «Questa è la nostra città, siamo stanchi dei vostri galà!», «Michelle, Carla, venite nelle tende, le donne abruzzesi vi aspettano in mutande!». Sul sito Globalproject.info viene inoltre riportato un episodio inquietante: «Durante il passaggio di fronte alla tendopoli di Collemaggio – si legge – i manifestanti hanno invitato gli abitanti ad unirsi alla manifestazione, ma un cordone di celere si è rapidamente schierato di fronte all’ingresso impedendo ogni comunicazione: un altro segnale della ormai abituale militarizzazione totale del territorio aquilano, a cui si somma la violenza della ‘Zona Rossa’ dovuta alla presenza del vertice».Alle 19 inizia al porto di Ancona una «giornata senza frontiere», contro il G8 e contro il pacchetto sicurezza.Intanto domani alle 10.30 si terrà a L’Aquila, nella Piazza 3e32 di via Strinella, una conferenza stampa per presentare cinque proposte concrete su clima, povertà, ambiente per affrontare e risolvere le crisi. «Proposte – dice Giuseppe De Marzo, dell’associazione Asud – già condivise da centinaia di milioni di persone in tutto il mondo e portate avanti dalle organizzazioni indigene, contadine e dalla società civile del nord e del sud del pianeta, ma non rappresentate durante il summit di Coppito».
Domani 10 luglio è prevista la marcia contro il G8 per una ricostruzione partecipata. L’osservatorio sulla Repressione parteciperà alla marcia e non potrà fornire la diretta quotidiana. seguira un report della manifestazione.

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