Ci sono le prove della repressione di Stato contro i movimenti

Hanno convocato i giornalisti in un’ala dello storico cimena Volturno di Roma occupato e mostrato un filmato di 7 minuti dove non si vedono scene di violenza, ma si sentono frasi minacciose verso gli studenti. Scene filmate dagli stessi attivisti della Rete No G8 mertedi’ 7 luglio scorso all’Ostiense a Roma dove la Digos ha proceduto a 8 arresti per danneggiamenti, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, ancora al vaglio della magistratura. Un supporto visivo che, negli intendimenti dei movimenti che contestano la riunione dei Grandi del mondo de L’Aquila, renderebbe chiara l’accusa, rivolta oggi in modo esplicito, a governo e polizia: quella di aver voluto innalzare la soglia dello scontro e proceduto ad una vera e propria ”azione repressiva verso il dissenso pacifico, per mostrare al mondo l’efficienza dello Stato e rilzare, cosi’, la credibilita’ del Governo Berlusconi scesa negli ultimi mesi”. ”Martedi’ scorso si e’ raggiunto il grottesco se non ci fossero anche degli arresti – ha sostenuto Valerio della Rete contro il G8 nel corso della conferenza stampa -. Basti dire che la manifestazione partita da Architerrura a Roma Tre era composta da non piu’ di 150 studenti e che, alla fine, si sono contati 36 fermi. Anche le immagini che abbiamo mostrato fanno capire che negli 800 metri che separano la facolta’ dalla stazione metro della Piramide, non ci sono stati atti violenti o di danneggiamenti e che la polizia ha subito provveduto ad attaccare il corteo una volta giunto in piazzale Ostiense. Un blindato della Finanza ha quasi investito i manifestanti che hanno sempre arretrato fino a tornare sui loro passi verso l’Universita’. A quel punto e’ scattata una vera e propria caccia all’uomo e chi e’ stato arrestato ha il solo torto di aver aiutato qualcun altro a sfuggire ai fermi”. Se questa e’ la versione dei fatti dei manifestati,la lettura piu’ politica e’ lasciata ad uno dei portavoce del Movimento. ”Non vorremmo – afferma – che si ripetessero i tristi schemi usati gia’ a Genova. Anche in quella occasione qualche poliziotto coraggioso parlo’ di ‘macelleria messicana’. Il movimento ha dimostrato in questi giorni un profilo assolutamente pacifico eppure ci troviamo con 10 arresti e decine di fermi. Addirittura e’ stato portato in caserma chi ha mostrato le mutande… Non vogliamo che si torni ad uno stato eccezionale dove non viene piu’ tollerato alcun tipo di dissenso. A Ostiense – conclude – i fermi si sono, per cosi’ dire, limitati a 36 solo per la ‘complicita’ democratica’ dei cittadini di Testaccio che hanno aiutato e messo in salvo molti studenti. A loro va il nostro grazie piu’ sentito”. Ed intanto, mentre sono attese per oggi le decisioni dei giudici sugli arresti, la Rete NoG8 sta pensando se spostare, anche sul piano parlamentare, la richiesta di ”chiarezza” sui fatti di questi giorni.