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Alemanno all’attacco su rom e centri sociali

Il concetto è molto chiaro: nel pieno della bufera contro i campi rom, coi pogrom napoletani e una pesantissima campagna stampa sulla sicurezza il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha costruito un eloquente parallellismo tra campi rom e centri sociali. «Non è che penso che tutti i centri sociali a Roma, che sono credo 35 o 40, debbano essere chiusi–ha detto Alemanno, ospite della rubrica «Viva Voce» di Radio24–Penso che tutti i centri sociali debbano essere messi di fronte ad una scelta chiara: stare nella legalità e rispettare anche le altre opinioni politiche. In questo modo possono continuare tranquillamente a esistere. Quelli che invece violano la legge, devono essere chiusi: è là il punto». Non è dato sapere in cosa consista la violazione della legge, trattandosi di posti che sono nati e hanno potuto sviluppare le proprie attività forzando publicamente i limiti consentiti, occupando posti abbandonati e organizzando attività senza le autorizzazioni necessarie. Altro Alemanno ha poi voluto tracciare una sorta di «par condicio», un parallelismo molto preoccupante tra le decine di spazi sorti da venti anni a questa parte che lottano contro razzismo e speculazioni edilizie e le poche sedi dell’estrema destra. «Perché sono nati anche a Roma i cosiddetti ‘centri sociali di destra’?–ha aggiunto il sindaco di Roma–Perché è chiaro che l’amministrazione di sinistra, tollerando 40 centri sociali di sinistra, spesso violenti e aggressivi, poi non poteva impedire a uno o due centri sociali di destra di nascere nella città. Bisogna essere rigidi e chiari con tutti. Dirò a tutti quanti, giovani di destra e giovani di sinistra, dovete rispettare la legge. Da questo punto di vista, il sindaco Alemanno, non farà nessuno sconto nei confronti di nessuno». «Posizioni così importanti come quelle da assumere nei confronti dei centri sociali di Roma non andrebbero definite e annunciate esclusivamente attraverso i media–afferma invece la consigliera regionale Anna Pizzo, indipendente del Prc–Se la questione è tale da essere inserita tra le priorità della nuova amministrazione comunale il sindaco Alemanno abbia la forza di istituire un tavolo intorno al quale convocare le istituzioni ma anche le rappresentanze dei centri sociali, per avviare una discussione seria e partecipata circa il ruolo politico e sociale di questi ultimi e le eventuali forme di illegalità che vanno superate». Visto che c’era, oggi Alemanno ha parlato anche dei rom, annnunciando la proposta di un commissario straordinario per gestire l’«emergenza nomadi» a Roma. Il provvedimento deciso a Milano sarà quindi esteso a Roma. Alemanno ha fatto sapere di avere già parlato con il ministro dell’interno Roberto Maroni, precisando che «è ancora da definire la figura prescelta, se il prefetto o un altro funzionario; in ogni caso bisogna evitare nuove authority ma dare poteri più incisivi a strutture esistenti». «Il commissario straordinario per i rom dovrà avere–ha aggiunto Alemanno–poteri integrati sul versante della pubblica sicurezza, sugli aspetti territoriali per decidere dove situare i campi, e sul fronte della solidarietà, in particolare per interventi a favore dei minori e persone disabilitate. E’ importante che il commissario abbia risorse economiche». Silvio Berlusconi oggi ha ribadito che alcune richieste sempre in tema di sicurezza, avanzate dal governo di centrosinistra saranno mantenute dal governo del Pdl: «Nel pacchetto sicurezza che il governo si appresta a varare e che stiamo ultimando per il prossimo Consiglio dei ministri, ci saranno alcune misure analoghe definite dal ministro Amato e richieste espressamente dall’allora sindaco di Roma Veltroni», ha spiegato il presidente del consiglio.

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