Campi rom incendiati a Ponticelli. Proteste contro i rom
- maggio 15, 2008
- in diritti civili, emergenza, migranti
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Il prefetto Pansa ha esordito dicendo che l’intolleranza scatenata dal presunto rapimento – sul quale le indagini sono in corso – non può essere lasciata gestire alla criminalità organizzata come è accaduto altre volte. Intanto tra i rom si è diffusa la paura, dei sei campi di Ponticelli, solo due resistono, gli altri si sono svuotati e i loro abitanti se ne sono andati verso Casoria, Giuliano o in altri territori. Gli ultimi due campi ancora abitati da circa centocinquanta persone, protette dalle forze dell’ordine, sono stati abbandonati per paura della vera e propria caccia alle streghe. Alloggiano momentaneamente nel campo di via Santa Maria del Pianto.
La riunione in prefettura mirava proprio a trovare una sistemazione provvisoria per queste persone, già da questa sera, per evitare altri attacchi. Ma l’assenza del rappresentante del comune, arrivato alla riunione con forte ritardo, ha reso necessario la convocazione di un secondo tavolo, questa volta prettamente istituzionale, per individuare un’area. Le associazioni hanno anche interpellato prefetto e istituzioni su come gestire la situazione nel medio periodo. «Spesso i tavoli di concertazione vengono proprio bloccati dalle istituzioni locali che temono di perdere consensi elettorali – spiega Andrea Morniroli della cooperativa sociale Dedalus – Abbiamo chiesto che il confronto continui con le istituzioni per individuare microaree, sparse nel territorio napoletano, dove sia possibile avviare un reinserimento abitativo e professionale dei rom. Che i campi non siano una soluzione lo sappiamo tutti, ora si tratta di riprendere un percorso».
Sulla vicenda di Ponticelli, il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha dichiarato: «Il lassismo può generare la cultura della giustizia fai da te, non l’allarmismo». Poi ha aggiunto di esser contrario alla giustizia «fai da te» ma insistendo sul fatto che «la cultura della legalità deve essere senza condizioni». Se lo stato, secondo Alemanno, non garantisce la sicurezza, il cittadino «è costretto a difendersi da solo». «Prima la legalità–ha concluso Alemanno–poi la solidarietà». Parole che saranno sicuramente riprese domani dal «Movimento società civile–Chiaia per Napoli», vicino al Pdl, che ha organizzato una conferenza stampa su «Sicurezza ed emergenza Rom: più Stato sul territorio». Lo stesso giorno, le Reti antirazziste napoletane promuovono una manifestazione di solidarietà con il popolo rom e contro « chi specula sulle paure sociali per sostenere i propri interessi [come gli interventi di edilizia privata previsti nelle aree dei campi rom di Ponticelli, i cui cantieri devono aprire in agosto…]», per chiedere politiche di accoglienza abitativa nei confronti del popolo rom.
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