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La retorica razzista vi distrae dai problemi che il governo non risolve.

Mentre il ministro dell’interno tiene banco sui media raccontando balle che costano tempo e salute alla gente migrante che arriva sfinita a Lampedusa ecco quel che il governo lega-m5s cerca di nascondere alla gente come noi, gente comune, persone precarie che si vedono sfilare via diritti come niente fosse. Prendo spunto da una notizia che è solo un esempio tra tanti. Un senzatetto viene multato per questione di “decoro”. Una persona povera e senza casa e soldi dovrà pagare 200 euro non si capisce per cosa. Ed ecco la sconfitta dello stato sociale, così come ben racconta Wolf Bukowski nel suo libro “La buona educazione degli oppressi – piccola storia del decoro“.

Il governo già da tempo vi insegna a percepire come pericoli senzatetto, gente che chiede l’elemosina, prostitute, persone che restano in strada per qualunque ragione. Mentre ci beviamo le loro balle sui tagli delle tasse, ovvero su tagli che consistono nello smantellamento dello stato sociale, tagli alla sanità, all’istruzione, al welfare, lavoro, diritti che ritenevamo acquisiti e che via via ci tolgono, il governo autorizza i comuni a rifarsi dei soldi persi attraverso le ordinanze sul decoro che puniscono persone povere, multate perché farebbero inciampare persone sui marciapiedi, senzatetto, che lederebbero il buon decoro della città, le prostitute, per il loro modo di vestire che vengono punite e perseguitate con le scuse più abiette. Per il modo di vestire non consono al decoro della città o perché metterebbero a rischio la viabilità urbana. Quello che succede è che queste persone vengono multate: le prostitute possono dover pagare multe per 500 euro, per esempio, e sono costrette ad andare in luoghi periferici e pericolosi, quindi più soggette allo sfruttamento. Ma i sindaci non si arrendono e dicono di farlo per il bene di queste persone.

Ma le multe al senzatetto non sono frutto di una scelta del senzatetto in questione. Non ci sono alternative. Non ci sono luoghi in cui egli può essere ospitato. Anzi le amministrazioni hanno fatto di più. In certi casi hanno abbellito i parchi con panchine con più braccioli di metallo in mezzo, per impedire di stendervisi sopra. Ovviamente quelle panchine sono pagate con soldi pubblici. I nostri soldi. Oppure ci sono spazi, sotto i portici o negli androni dei palazzi, con punteruoli che spuntano da terra. O ci sono zone piene di telecamere, pagate da noi, per proteggere quelle zone dai senzatetto in questione, nemmeno fosse un’operazione dei servizi segreti. E ogni tanto, forse, avrete sentito sindaci disumani che bestemmiano contro “antagonisti” che si muniscono di martelli e spazzano via i braccioli o quei punteruoli. Perché il punto è che mentre ci insegnano a percepire i poveri, i migranti, le prostitute, come nemici, in realtà ci danno in pasto slogan idioti e senza senso come “prima gli italiani”.

Ma parliamo degli italiani. Cosa hanno fatto in questi anni i governanti che colmano buchi in bilancio multando e criminalizzando persone bisognose? Hanno incoraggiato investimenti nella sicurezza privata, hanno speso soldi per armare polizie municipali e renderle più utili all’uso che vogliono farne. Hanno incoraggiato la privatizzazione delle scuole, con contributi enormi alle scuole religiose (leggi cattoliche), hanno incoraggiato la privatizzazione della sanità, hanno tolto farmaci salvavita dalla lista dei farmaci prescrivibili e hanno continuato a fare lievitare la spesa per l’istruzione licenziando molti insegnanti e lasciando le scuole in semidisastro che si dimostra essere tale quando alla minima scossa di terremoto quella scuola, con chiunque vi sia dentro, viene giù.

Hanno creato un mondo in cui il liberismo la fa da padrone e in cui studia chi ha i soldi, fa carriera solo chi dà ragione ai potenti e nel frattempo hanno usato i soliti “antagonisti” – criminalizzandoli come fossero l’estrema minaccia sociale – per aggravare la repressione contro chiunque si lamenti, inclusa gente che sciopera perché ha perso il lavoro. E l’alternativa? Ancora bugie sulle tasse in meno, che significa meno tasse per chi ha soldi, giacché chi non ce li ha vede ridursi sempre più compensi, stipendi e pensioni. E il famoso reddito di cittadinanza? Una cazzata, e chi vive precariamente sa bene che lo è.

Prendi una coppia in cui lui lavora come operaio a 1200 euro al mese, lei non lavora o fa lavori precari che comunque non costituiscono reddito perché se piglia 1000 euro all’anno sono tanti. Sapete che non mento perché molti di voi sono in questa situazione. La coppia paga un affitto di 600/700 euro per un piccolo bivani ma il reddito è comunque considerato superiore alla quota per ottenere il reddito di cittadinanza. Prendi un disoccupato che non riesce più a trovare lavoro, lei lavora come cameriera a 800 euro mensili, pagano comunque un affitto e se senza figli non vanno in lista per le case popolari. Qui arriva il leghista e ti dice che devi essere arrabbiato perché gli stranieri residenti con cinque figli prendono la casa al posto tuo. Ma non è così. Non lo è perché ci sono tante famiglie italiche che prendono quelle case ma se le lasciano in eredità di padre in figlio da decenni. Basta che il figlio sia residente in data precedente alla morte del genitore avente diritto alla casa popolare e quel figlio ne diventa titolare a sua volta. Così va l’Italia, da sempre, e lo sapete bene. Dunque le case popolari per gli italioti sono intoccabili perché pensano che la questione debba restare fedele al nepotismo e alle clientele. Le amministrazioni giuste che mettono le famiglie numerose, di qualunque etnia,  in quelle case, quando esse esistono, perché il problema è che non ce n’è e il governo non fa niente salvo favorire l’edificabilità di privati che fanno soldi lucrando sugli stessi migranti, stipati in dieci in un trivani che costa 2000 euro al mese, o sugli studenti o sulle esperienze di cohousing tra famiglie che decidono di affittare un posto insieme e di viverci tutti quanti, quelle amministrazioni, insomma, si beccano i rimbrotti dei razzisti ma ancora i migranti non c’entrano un tubo.

Dopodiché parliamo del gravissimo problema della natalità. Non vogliono far entrare migranti entro le frontiere europee. Non vogliono che quei figli diventino i nostri figli. Non lo vogliono per una questione razziale e non per il bene degli italiani. I migranti che occupano luoghi di lavoro, da parte di datori sempre in cerca di manodopera, pagano i contributi che non percepiranno mai, perché il sistema pensionistico è quello che è e perché servono solo a colmare i buchi dell’Inps e a pagare pensioni ai vecchi che ancora oggi percepiscono pensioni da privilegiati. Il punto sono i migranti o i governi che hanno precarizzato il lavoro e hanno fatto diventare le pensioni meteore delle quali non fruiremo mai?

Prendiamo ancora la stessa coppia con l’operaio e la ragazza precaria. Lui alla meglio, pur avendo iniziato a lavorare presto, percepirà di pensione la metà del suo stipendio attuale, ovvero 600 euro. Vi dicono il contrario? Giuro che sono conti alla mano, con buste paga e tutto. Lei, ovviamente, se lui percepisce la pensione da lavoratore, sempre i 600 euro, non prenderà la pensione sociale, e i contributi accumulati con i lavori precari, i vari contratti a progetto del cavolo, non serviranno a niente se non, ancora, a pagare la pensione ai vecchi privilegiati attuali. Quindi restiamo sfruttati e con più spese. Dove pensate che finirà quella coppia se lui non riesce a fare un lavoro pesante fino ai 70 anni e lei non avrà alternative? In mezzo ad una strada. Nel frattempo chi ha il reddito più basso, ovvero quello da sopravvivenza, deve comunque pagare ticket sanitari, farmaci che costano un occhio e con queste prospettive quando qualcuno ti parla della scarsa natalità come minimo gli sputi in un occhio.

E non pensate che i contributi per famiglie pensate da ministri abbonati al family day, risolvano la situazione. Non risolvono niente. Da dove pensate che vengano quei minimi contributi? Ancora dal nostro welfare inesistente. Nel frattempo però quella famiglia avrà spese sanitarie da sostenere, l’istruzione che non potrà garantire ai figli e via di questo passo. Quei minimi contributi alla nascita dei figli servono? No. Servirebbero diritti e di quei diritti il governo liberista non vuole sentirne parlare perché d’accordo con industriali e gente che licenzia o delocalizza come niente fosse, per sfruttare lavoratori in paesi ancora più poveri, stabilisce che le donne incinte vengano percepite come un peso, che il congedo di maternità sia percepito come un privilegio (con tanto di stereotipi sessisti contro quelle che lo farebbero apposta…), figuriamoci pensare ad un congedo di paternità e quindi a tutto il discorso sull’uguaglianza dei generi.

A questo proposito: il governo spinge le donne a restare a casa perché il welfare non esiste, le donne devono assistere famiglia, figli e anziani, gli uomini che hanno famiglie a carico possono lavorare fino a crepare, con ore e ore di straordinario malpagato, senza lamentarsi. La famiglia “naturale” e “tradizionale” è per i conservatori che sposano la politica liberista quel che sostituisce il welfare e che garantisce mano d’opera malpagata per altri mille anni. Invece di parlare di redistribuzione di risorse e reddito parlano di fare altri figli e i figli sono lo strumento più osceno della politica liberista. Figli stipati in appartamenti minuscoli, che frequenteranno scuole fatiscenti con i tetti che potranno crollargli in testa, con genitori stremati per tutto quel che hanno da fare. Genitori che a differenza dei nostri nonni non percepiranno mai una pensione e continueranno a lavorare fino alla morte.

Per esempio: c’è una famiglia di quattro persone. Lui ha quasi settant’anni. E’ in pensione ma prende 700 euro al mese e dovrebbe considerarsi già ricco così. Lei è una casalinga, il meglio del meglio che vi consiglia il family day. Non ha ovviamente una pensione. Non sono mai riusciti a comprare una casa e hanno con loro un figlio ultratrentenne parzialmente disoccupato che con gli anni ha acquisito la cattiva abitudine di essere perfino un po’ aggressivo. L’altro figlio lavora, costretto ad emigrare, e patisce problemi suoi ma non pesa sulla famiglia né può aiutarla. Il padre, in pensione, fa il cameriere in nero in una pizzeria. Alla sua età dovrebbe riposare ma non può. Lei può anche pulire la casa mille volte al giorno ma nessuno la paga per questo e lei non viene considerata una disoccupata che avrebbe diritto ad un reddito di esistenza. Quando il padre si fermerà, per una ragione o per o’altra, dove finiranno moglie e figlio?

Queste sono le domande che il governo e il ministro che ci tiene occupati con la sua narrazione razzista sfuggono continuamente. Perché non hanno risposte. Perché non stanno facendo nulla di buono e perché non considerano che l’Italia, come letto qualche giorno fa, ha già accumulato, negli ultimissimi anni, almeno 5 milioni di persone emigrate. Noi abbiamo il problema dell’emigrazione, di lavoratori qualificati non valorizzati, di ricercatori mandati al macero, di insegnanti licenziati e di famiglie con disoccupazione dovuta alle scelte di imprenditori che vogliono solo arricchirsi e nulla più. Non ci sono incentivi che bastino a fare assumere gente di oltre 40 anni o donne post maternità. Voi lo sapete. Perché per ogni bestemmia razzista o sessista che sputate e vomitate sui social nascondete a voi stessi e al mondo i problemi reali che vivete ogni giorno. Quelli che tutti noi viviamo ogni giorno.

D’altronde è un fatto che la società dello spettacolo vi distrae dai vostri problemi e così vi riduce ad un esercito di obbedienti utili idioti che non rivolgono critiche a chi vi governa. E chi ancora lo fa si becca la Digos a casa per uno striscione contro il ministro o per aver manifestato in piazza contro le bugie del governo. Quello che leggete sui media, la rabbia istigata contro i migranti, è una utile distrazione. Ed è utile anche a molti che evidentemente se si guardassero dentro soffrirebbero troppo e così pensano che credere alle bugie dell’uomo che si finge “forte”, quando è solo autoritario, potrebbe migliorargli la vita. La vostra vita migliorerà soltanto se voi la prenderete in mano e lottate per essa. Non in una guerra fra poveri ma andando a scovare i politici bugiardi che mentre voi date della zoccola all’ennesima “antagonista” antirazzista vi stanno prendendo per il culo.

Ecco perché vorremmo invitarvi a ribaltare la narrazione che fa da scudo a difesa di un governo che fa schifo. Capisco che buttare lì due bestemmie sui social sia più facile ma raccontateci i vostri problemi, tuteleremo il vostro anonimato, scriveteci e pubblicheremo: abbattoimuri@gmail.com

da AbbattoIMuri

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