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Vicenza, 4 luglio – La cronaca multimediale della manifestazione

ore 15.15 – La testa del corteo si sta formando. Sullo striscione di apertura c’è ll slogan che ha accompagnato questa mobilitazione “No dal Molin? Yes, we can!”.

In testa le donne del Presidio permanente.

ore 15.45 – “Il dispositivo militare messo in campo oggi è inacettabile”, dicono dal sound system di testa del corteo. Sono centinaia gli agenti che circondano l’area.

Gli interventi ribadiscono la richiesta legittima di allontanare il dispiegamento di forze dell’ordine che di fatto rappresenta un deterrente per chi vuole manifestare.

ore 16.15 – Il corteo sta passando davanti al presidio permanente no dal molin, continuano gli speackeraggi e gli interventi dal camion.

ore 16.30 – Imponente schieramento delle forze dell’ordine. La testa del corteo chiede alla polizia di spostarsi per far procedere la manifestaione

Nell’area dei campi da rugby nella zona civile sono stati posizionati i carabinieri.

ore 15.50 – L’elicottero continua a sorvolare il corteo.

ore 16.40 – La testa del corteo, organizzato con i cordoni e gli scudi, chiede con determinazione la rimozione dello smisurato schieramento di forze dell’ordine che stanno palesemente impedendo lo svolgimento della manifestazione.

ore 16.50 – L’elicottero della polizia vola a bassa quota sui manifestanti in bicicletta che percorrono le strade laterali tentando di farli cadere.

ore 16.55 – Più che un blocco della polizia sembra un vero e proprio divieto a manifestare. La testa del corteo sta avanzando lentamente.

ore 17.00 – La testa del corteo respinge l’avanzata dei carabinieri. Le forze dell’ordine lanciano lacrimogeni per respingere il corteo.

ore 17.05 – La testa del corteo è ferma sul ponte. Si sta alzando del fuoco a difesa del corteo. I blindati della polizia avanzano sul ponte davanti alla testa del corteo.

ore 17.05 – La coda del corteo si trova lungo il fiume e alcuni manifestanti stanno cercando di attraversarlo con un ponte di fortuna.

ore 17.10 – Sono tantissime le persone che stanno tentando di risalire l’argine e attraversare il fiume per riuscire a piantare le bandiere nell’area. A pochissimi metri dall’area militare

ore 17.15 – La testa del corteo si è ricompattata, si trova all’altezza del presidio e si susseguono interventi che ribadiscono la volontà di procedere lungo il percorso autorizzato.

ore 17.20 – La coda del corteo si avvicina per assediare le reti dell’aereoporto militare.

ore 17.20 – La coda del corteo si avvicina per assediare le reti dell’aereoporto militare.

ore 17.30 – Le migliaia di persone presenti non si sono fatte intimorire dalle cariche della polizia. La generosità dei manifestanti in testa ha retto di fronte alla brutalità delle forze dell’ordine e ha difeso le migliaia di persone venute oggi a vicenza per assediare e fermare le basi di guerra.

ore 17.40 – L’esercito ha difesa di campi vuoti in una giornata in cui è stata imposta la legge militare, non è riuscito a fermare le migliaia di persone presenti che ancora una volta hanno affermato con determinazione che mai regaleranno Vicenza alla guerra.

ore 17.50 – Anche la coda del corteo è arrivata al presidio. Cinzia Bottene dal camion sottolinea come la scelta di schierare la forza smisurata dell’esercito a difesa di una base di guerra americana sia una grave sconfitta per lo stato italiano.

ore 18.00 – Un enorme abbraccio dal no dal molin alla redazione di radio sherwood per la perquisizione avvenuta oggi pomeriggio al festival presso lo stadio euganeo di padova.

Tra i tantissimi interventi che si sono susseguiti dal palco del presidio permanente anche alcuni rappresentanti delle comunità abruzzesi che stanno organizzando le mobilitazioni del 6 e 7 luglio a L’Aquila. Domani partirà anche un pullman del no dal molin per raggiungere L’Aquila e partecipare alla fiaccolata.

ore 18.20 – Tutti i manifestanti hanno espresso la volontà di ritornare in corteo. Si stanno ricompattando per ripartire.

ore 18.30 – Ancora una volta le donne del presidio aprono il corteo. Sono in prossimità dell’ingresso dell’aereoporto civile, si sono riprese le zone in cui oggi è stato impedito di manifestare a causa della pressante militarizzazione. Ancora una volta vicenza è libera. Questa terra è la nostra terra.

fonte: Global Projetc


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