Prima l’attesa, poi le emozioni del lungo match terminato alla lotteria dei rigori, poi ancora la grande esplosione gioia. E infine, purtroppo, la paura. Sono stati attimi di terrore quelli che hanno vissuto a Verona, martedì sera, alcune centinaia di cittadini marocchini al termine della partita Marocco-Spagna, che ha visto la Nazionale nord-africana superare gli avversari nell’ambito della Coppa del Mondo di calcio che si sta disputando in queste settimane in Qatar.

Dopo il rigore decisivo di Hakimi, che ha decretato la vittoria della sua squadra su quella iberica, sono stati infatti molti i cittadini originari del Paese nord-africano e residenti nel capoluogo scaligero che si sono radunati in centro, in particolare nella zona di Corso Porta Nuova e Piazza Bra, con il solo scopo di festeggiare la prima storica qualificazione della competizione ai quarti di finale della loro rappresentativa di calcio. Esattamente come avvenuto in molte altre città d’Italia e d’Europa, la comunità nord-africana ha dato vita a colorati e allegri caroselli, con tanto di strombazzamenti e sventolio di bandiere rosse e verdi del Marocco.

Peccato, però, che nella cosiddetta «città dell’amore» a rovinare la serata ci abbiano pensato una quindicina di giovani, tutti vestiti di nero e incappucciati, armati di mazze e catene, che hanno deciso di aggredire senza alcun apparente motivo coloro che stavano festeggiando. L’assalto, improvviso e particolarmente violento, ha seminato il panico e creato un fuggi fuggi generale.

Dopo le prime chiamate di denuncia sono subito partite le volanti della polizia, che hanno bloccato l’aggressione e posto in stato di fermo tredici persone, poi portate in questura per gli accertamenti di rito. Sono risultata tutte appartenenti alle frange più estreme della destra veronese. Il bilancio, nel frattempo, parla di alcune auto danneggiate e soprattutto di una donna ferita dai vetri del lunotto della sua auto andato in frantumi a causa del colpo dato da un uomo con una catena di ferro.

Poteva andare decisamente peggio, ma chissà cosa sarebbe successo se la polizia non fosse intervenuta tempestivamente a fermare questa follia. È probabile che il raid sia stato premeditato.

Sabato sera un ventenne veronese era stato picchiato in pieno centro storico da un branco di giovani italiani di seconda generazione e a quell’evento in città c’è chi ipotizza una presunta rappresaglia nei confronti dei tifosi del Marocco in festa. L’aggressione infatti, sembra essere tutt’altro casuale. Un nutrito gruppo di persone, vestite di nero, era già stato avvistato un’ora prima dell’aggressione in una via limitrofa alle zone dove poi è avvenuto il fatto, come se si stesse effettuando un sopralluogo.

Sarà ovviamente la magistratura a stabilire come sono andate le cose, ma che si tratti di un assalto di matrice squadrista, al momento, non paiono esserci dubbi. «Non è certo la prima volta che Verona finisce sulle pagine dei quotidiani nazionali a causa delle intemperanze, per usare un eufemismo, dell’estrema destra cittadina, anche se ogni volta speriamo possa essere l’ultima», ha scritto in una nota l’Anpi di Verona sulla propria pagina Facebook: «Questo episodio conferma una volta di più come l’estrema destra neofascista rappresenti un pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini e ripropone con forza la necessità di impedire loro di trovare sponda nelle istituzioni ad ogni livello e, ancora più urgentemente, di sciogliere le organizzazioni neofasciste, per loro stessa natura incostituzionali».