Menu

Ingiustamente incarcerato chiede risarcimento per i gravi danni alla salute che ha subito

Nel 1980 Giulio Petrilli (allora ventenne) viene accusato dai magistrati di essere uno dei capi di Prima Linea. Con la pesantissima accusa di “banda armata” Giulio Petrilli viene arrestato. L’imputazione gli costa sei anni di carcere, in un regime simile al 41 bis. Qualche tempo dopo, la tesi dell’accusa viene smontata. Nel 1986 la Corte d’Appello di Milano lo assolve e, tre anni dopo, anche la Cassazione conferma la sua innocenza. A tutt’oggi ancora gli viene riconosciuto  i danni per ingiusta detenzione. Ora scrive al Presidente del  Consiglio e ai ministri della giustizia e della sanità.

Al Ministero della Sanità’, al Ministero della Giustizia e alla Presidente del Consiglio

Il sottoscritto Giulio Petrilli nato a Ortona dei Marsi(Aq) il 08-07-58 e residente in L’Aquila via Aldo Moro 4. Carta d’identità’ elettronica n.672901. Chiede un risarcimento per i danni fisici avuti in conseguenza di una ingiusta detenzione durata cinque anni e otto mesi. Venni arrestato nel dicembre del 1980 con l’accusa di partecipazione a banda armata Prima Linea con funzioni organizzative. Condannato in primo grado venni assolto in appello e sentenza assolutoria confermata in via definitiva dalla cassazione nel luglio 1989. Durante la detenzione, spesso nei carceri speciali, sotto l’articolo 90 attuale 41 bis, non mi sentivo bene. Una volta nel 1984, arrivai traferito dal carcere di Fossombrone a quello di Ascoli Piceno e come tutti i nuovi arrivati feci la visita medica, quando mi misurarono la pressione ricordo che il medico del carcere fece chiamare il maresciallo della penitenziaria, quando arrivò’ gli disse che avevo una pressione troppo alta e lui alzò le spalle e disse che non poteva fare nulla. Ricordo questo episodio che può essere confermato dalle cartelle cliniche come detenuto, se ancora si trovano, perché’ una volta uscito negli anni successivi, facevo vita regolare anche con attività’ sportiva ma una mattina mi svegliai e mi resi conto che il cervello non funzionava più mi accompagnarono in ospedale a L’Aquila, pressione 240 max 170 min. Tac d’urgenza. Diagnosi ischemia transitoria. Al reparto di medicina interna il Prof.Ferri disse che mi ero salvato per miracolo perché’ avevo le arterie forti. Disse espressamente era stato come avere un motore Ferrari su una cinquecento. Fui ricoverato e poi passò. Ma dopo un po’ di mesi, non sentendomi bene, venni di nuovo ricoverato questa volta al reparto cardiologia diretto dalla Dott.ssa Sabrina Cicogna che mi dette una nuova terapia con diversi farmaci giornalieri, quattro, che tuttora prendo. Stetti li diversi giorni e ricordo anche che spesso venivo monitorato con l’holter dalla attuale europarlamentare Dott.ssa Elisabetta De Blasis che allora era specializzante. Chiedo un giusto e doveroso risarcimento che quantificate voi per questo grave danno che ho subito conseguente a un errore giudiziario. Spero che questa mia istanza venga accolta senza addurre motivi di temporaneità’ della domanda. Questi danni sono permanenti.

 Grazie per l’attenzione.

Giulio Petrilli

Leave a Comment

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>