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Il vero piano israeliano per Gaza è la deportazione dei palestinesi

Relatore speciale Onu: “Israele sta intenzionalmente affamando i palestinesi, è genocidio”

Il 143esimo giorno di aggressione da parte dell’esercito occupante israeliano contro la popolazione di Gaza, si chiude con il bilancio ufficiale delle vittime che è arrivato ormai a quota 30mila, delle quali 90 solo nelle ultime 24 ore, oltre che 10mila dispersi.

Nella striscia di Gaza il blocco israeliano all’arrivo di aiuti nel nord della Striscia provoca anche morti per mancanza di cibo. Israele “sta intenzionalmente affamando” i palestinesi ha dichiarato Michael Fakhri, relatore speciale dell’Onu per il diritto all’alimentazione. “Privare intenzionalmente le persone del cibo è chiaramente un crimine di guerra – ha aggiunto -. Dal mio punto di vista, come esperto di diritti umani delle Nazioni Unite, questa è ora una situazione di genocidio“.

Proprio l’Assemblea generale dell’Onu aveva chiesto, nel dicembre del 2022, un parere consultivo alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja sull’occupazione militare israeliana. Ieri si sono concluse le audizioni, iniziate lunedì scorso, presso la Corte di giustizia, nell’ambito del procedimento che riguarda lo status legale dell’occupazione di Israele sui territori palestinesi. Un dibattimento distinto dall’azione legale con cui il Sudafrica ha accusato Tel Aviv di genocidio a Gaza.

Decine di rappresentanti degli Stati hanno presentato alla Corte diverse note contenenti valutazioni sulle conseguenze legali della “continua violazione” da parte di Israele “del diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione mediante prolungata occupazione, costruzione di insediamenti e annessione di territori con l’utilizzo della forza” e “quali possano essere le conseguenze legali per tutti gli Stati e per le Nazioni Unite”.

A Radio Onda d’Urto Max Civili, giornalista indipendente che ha seguito le udienze presso la Corte dell’Aja. Ascolta o scarica

Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha finalmente proposto un non-piano per il futuro di Gaza ,un elenco di principi irrealizzabili e slegati dalla realtà.

Il documento  è essenzialmente un elenco di dichiarazioni unilaterali piuttosto che un piano coerente, e prevede che  Israele avrà “il controllo della sicurezza su tutta l’area a ovest del fiume Giordano”,  la formulazione esclude qualsiasi sovranità palestinese, anche nel contesto di un futuro stato palestinese smilitarizzato. Inoltre l’amministrazione civile e la responsabilità dell’ordine si baseranno su “elementi locali con esperienza amministrativa e gestionale” e la giunta fascio sionista pretende anche un piano per de-radicalizzare le istituzioni religiose, educative e assistenziali di Gaza e di escludere completamente dalla striscia la presenza dell’Unrwa .

Intanto piu’ di un milione e mezzo di profughi palestinesi si accalcano a Rafah sotto la minaccia di un attacco di terra da parte dell’esercito israeliano che avrebbe conseguenze catastrofiche. Foto satellitari hanno segnalato la costruzione di un muro al di là del valico di Rafah in territorio egiziano ,l’eventualità di una infame trattativa sulla pelle dei palestinesi per la deportazione degli abitanti della striscia nel Sinai egiziano non è poi così remota, anche in considerazione dello stato pietoso delle finanze egiziane .

Gli aiuti alimentari entrano con il contagocce appena 80 camion al giorno contro i 500 che entravano prima dell’aggressione israeliana, inoltre il valico non è adatto al transito delle merci .I camion vengono fermati dalla popolazione affamata che soffre per la carestia imposta dal blocco israeliano e dalla distruzione totale di gran parte della striscia.

Gli Stati Uniti continuano a sostenere con armi e denaro Israele che ha annunciato altri 3000 insediamenti in Cisgiordania , votando , è la terza volta che accade ,contro una risoluzione presentata dall’Algeria alle Nazione Unite per il cessate il fuoco.

Radio Black Out ne ha parlato con una compagna italo palestinese dalla Cisgiordania. Ascolta o Scarica

 

 

 

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