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Vergogna in Texas: bambini migranti deportati nel deserto

Oltre 1600 trasferiti di nascosto dalle autorità americane. Il blitz notturno della polizia denunciato dal “New York Times”: «non sono stati avvisati, ora si trovano in un campo privi di assistenza legale e supporto emotivo»

Il blitz notturno della polizia senza che nessuno ne sapesse nulla, poi la deportazione, improvvisa, priva di speigazioni. Oltre 1600 bambini migranti trattenuti dalle autorità americane sono stati trasferiti di nascosto dai centri per rifugiati e dalle case delle famiglie alle quali erano stati affidati in un mega accampamento nel deserto del Texas.

Lo rivela il New York Times precisando che molti bambini sono stati trasferiti «di notte» senza che venissero avvisati in precedenza. Sono stati svegliati nel cuore della notte, in modo che fosse «meno probabile che cercassero di scappare», e caricati su autobus diretti verso la tent city di Tornillo, che sorge sul confine con il Messico nella contea di El Paso. Un luogo del tutto inadeguato per dei bambini strappati brutalmente dalle loro famiglie, privati di assitenza legale e di supporto emotivo. Aperto il 30 giugno scorso, con una capacità di 400 posti, Tornillo è stato potenziato a settembre e ora è in grado di ospitare fino a 3.800 persone; dovrebbe rimanere aperto almeno fino alla fine dell’anno. I trasferimenti di massa hanno provocato l’allarme tra i difensori dei diritti dei migranti, già preoccupati per la lunghezza del periodo di tempo che i migranti minorenni passano in custodia federale.

La costruzione di questo mega accampamento, circondato da filo spinato e sorvegliato, era già stata denunciata nei mesi scorsi, quando, con l’applicazione della politica di tolleranza zero da parte dell’amministrazione Trump migliaia di bambini sono stati seprati dai propri genitori, arrestati con l’accusa di ingresso ille- gale negli Usa. Tutti ricorderanno le raccapriccianti immagini dei bimbi in lacrime, ripresi dietro delle gabbie di metallo, immagini che hanno scosso l’America e l’opinione pubblica mondiale. Dopo settimane di proteste, e dopo l’intervento di diversi giudici federali, l’amministrazione Trump aveva poi iniziato a ricongiungere le famiglie separate, ma nelle ultime settimane questo processo si è rallentato per fermarsi del tutto. Oggi si è tornati al punto di partenza.

Così le autorità federali stanno trasferendo centinaia di ra- gazzi migranti, tra i 13 ed i 17 anni, ogni settimana nella tent city, dove non possono frequentare la scuola e sono affidati alle mani inesperte dell’anti- immigrazione. «I trasferimenti – scrive ancora il quotidiano della Grande mela rientrano in una più ampia riforma del sistema con cui gli Stati Uniti gestiscono i migranti minorenni che sono trattenuti in numeri record, circa 13mila, dalle autorità federali» . Secondo un giornalista della Nbc alla fine di settembre nella tent city nel deserto c’erano già 1300 ragazzi. Ed il dipartimento per la Sanità ed i Servizi Sociali, ai quali sono affidati gli immigrati minorenni, hanno reso noto di aver triplicato i posti letto nell’accampamento, che ora sfiorano le 4mila unità

Sara Volandri

da il dubbio

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