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Un altro suicidio nell’ Opg di Aversa; associazioni chiedono chiusura immediata

“Nell’ospedale psichiatrico giudiziario (Opg) di Aversa si è consumata l’ennesima tragedia. Un giovane quasi trentenne è morto per soffocamento. Si aggiorna così il triste bollettino del 2011, che registra ben 4 decessi in poco più di 4 mesi, tre dei quali per suicidio.
Un dramma immerso in un silenzio disarmante”. Lo afferma “Stop Opg” che raccoglie le organizzazioni che aderiscono alla campagna per l’abolizione degli ospedali psichiatrici giudiziari.
“Fatti come questo, per il contesto in cui avvengono e per le gravi ombre che gettano sulle istituzioni – dice il cartello Stop Opg non possono essere letti come tragiche fatalità: gli Ospedali psichiatrici giudiziari sono luoghi di morte, di sofferenza e di privazioni, e non è più possibile rinviare interventi risolutivi”.
Il comitato Stop Opg, nato da un folto cartello di associazioni e sindacati che operano nei settori della salute mentale e penitenziario, dunque: “chiede semplicemente di applicare la legge e provvedere all’immediata chiusura di tutti i 6 Opg italiani”. “Da quando con un apposito Dpcm – si sottolinea – è stata stabilita la chiusura delle strutture, il numero degli internati è inspiegabilmente lievitato, passando da meno di 1.300 internati del 2007 agli oltre 1.500 di oggi, 350 dei quali sono dimissibili da subito”.
Stop Opg chiede quindi che “si assumano iniziative straordinarie, senza escludere la nomina di commissari ad acta che, a partire da Aversa, attraverso la definizione di una vera e propria road map, indichino tempi certi per la chiusura, dando solide garanzie sul reinserimento e il sostegno agli internati nel loro percorso di recupero”.
Il decreto del Presidente del Consiglio, che prevede “il trasferimento delle competenze sanitarie, dei rapporti di lavoro, delle risorse e delle attrezzature dalla sanità penitenziaria al Servizio Sanitario Nazionale” è del 2008. A questo si aggiungono due sentenze della Corte Costituzionale che prevedono la possibilità di “trattamenti alternativi all’Opg in ogni fase”. Il passaggio formale delle competenze, secondo Stop Opg è avvenuto in tutte le Regioni, tranne che in Sicilia.
Antigone: nell’Opg di Aversa 20 decessi negli ultimi 5 anni
Un uomo di circa trent’anni, di cui non sono note le generalità, è morto ieri sera nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa (Caserta). A diffondere la notizia Dario Stefano Dell’Aquila, portavoce dell’associazione Antigone in Campania. “Secondo una prima sommaria ricostruzione – riferisce la nota – l’uomo sarebbe morto nel tardo pomeriggio, per soffocamento”. La morte segue di appena tre giorni quella di un altro internato di 33 anni che si è suicidato lo scorso venerdì. “Questo 2011 – ha dichiarato Dell’Aquila – si è aperto con una sequenza drammatica e impressionante. In soli cinque mesi abbiamo registrato 3 morti per suicidio e uno per cui è necessario approfondire le cause. A quanto ci risulta, non è la prima volta che un internato muore per soffocamento. Poiché c’é una relazione tra le difficoltà di deglutizione e gli effetti di psicofarmaci riteniamo siano necessari, oltre tutti gli accertamenti del caso, opportune analisi anche sulle cartelle cliniche”. “Secondo i nostri dati – ha aggiunto il portavoce di Antigone Campania – che certo sono parziali, in questi ultimi cinque anni, ci sono stati almeno 20 decessi, per cause diverse, nell’Opg di Aversa.
Questo significa che nessuna riforma sulla carta potrà migliorare una condizione manicomiale che si è progressivamente deteriorata in anni di cattiva gestione. Noi riteniamo che ancora oggi non siano garantiti i livelli essenziali di assistenza, la presa in carico da parte dei servizi sociosanitari, il rispetto della dignità e il diritto ad un adeguato trattamento terapeutico”.
“C’é una questione generale – ha concluso Dell’Aquila – che riguarda gli ospedali psichiatrici giudiziari nel loro complesso. Oggi abbiamo quasi lo stesso numero di presenti di 30 anni fa (nel 1981 erano 1.502 i presenti, contro i circa 1.550 attuali). Un problema che va affrontato anche attraverso una radicale modifica del meccanismo delle misure di sicurezza e della loro proroga. Ma c’é anche uno specifico di quello di Aversa che va indagato. Perché sarà sempre tardi quando arriveremo a chiuderlo”.
fonte: Ansa

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