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Trump ha drogato i bambini immigrati

I bambini migranti sedati illegalmente dalla polizia Usa. Una ragazza, Rosa l., ha raccontato di essere stata costretta a subire un’iniezione con due operatori che la tenevano immobilizzata

Immobilizzatidagli energumeni dei centri di detenzione e sedati con la forza, costretti a ingerire tranquillanti o a subire iniezioni contro la loro volontà in un clima di terrore. Donald Trump aveva firmato da poche ore l’ordine esecutivo per mettere fine alle separazioni delle famiglie di migranti ( senza però definire le nuove condizioni di detenzione) quando l’Huffigton post Usa ha pubblicato le denunce di alcune famiglie di immigrati latinoamericani sul barbaro trattamento a cui sono sottoposti i loro bambini. Una pratica del tutto illegale, dato che per somministrare farmaci a dei minorenni ci vuole il consenso dei genitori o di un’autorità legale: «I piccoli vengono sedati perché in questo modo sono più tranquilli e più controllabili, è una vera vergogna», ha tuonato Lorilei Williams, avvocata he ha seguito i casi di decine di ragazzi rinchiusi nel centro di “accoglienza” di Shiloh in Texas.

Non solo separati a forza dai propri genitori, sbattuti nei gabbioni metallici, ricoperti di carta stagnola e abbandonati al terrore. I figli di migranti latinos strappati dalle famiglie sono stati illegalmente sedati, cioè sensa il consenso dei genitori o di altre autorità preposte, dagli operatori dei centri di detenzione che li accoglievano. La denuncia ontro l’Office of Refugee Resettlement resa pubblica ieri dall’edizione Usa dell’Huffington Post: «Quando un ragazzo si rifiuta di prendere i medicinali – si legge sul giornale online- lo staff li costringe, senza chiedere l’autorizzazione ai genitori o ad altre autorità legali, sono gli stessi operatori a firmare da soli il consenso».

Tra i casi citati nel ricorso, quello di un bambino che ha dovuto ingerire nove pillole la mattina e sette la sera, senza sapere quale medicinale si trattava. Le accuse si riferiscono principalmente allo Shiloh Residential Treatment Center di Manvel, in Texas. Ma, gli avvocati che stanno presentando il ricorso appellandosi al precedente del caso Flores per chiedere il rilascio dei minori, affermano che il problema è diffuso anche in altri centri.

In particolare si riporta la testimonianza di Julio Z. che afferma di essere stato bloccato sul pavimento dagli addetti del centro per costringerlo ad ingoiare le pillole. «Mi dicevano che se non prendevo le medicine non avrei mai lasciato il centro Shiloh», ha dichiarato il minore. Come effetto collaterale dei medicinali, è ingrassato 20 chili in 2 mesi. Anche una ragazza, Rosa L., ha testimoniato afferman- do di essere stata costretta a subire un’iniezione con due ope- ratori che la tenevano immobilizzata.

La madre di un’altra giovane, Isabella M., ha detto che i medicinali somministrati alla figlia erano così potenti che la figlia non riusciva a camminare. Il Shiloh Residential Treatment Center non ha risposto alle richieste di commento da parte dell’HuffPost. «Io sospetto che venivano sedati per renderli più tranquilli e controllabili», ha spiegato Lorilei Williams, avvocata che ha seguito i casi di decine di ragazzi rinchiusi nello Shiloh.

Intanto, dopo che il presidente Trump, pressato dall’opinione pubblica, ha firmato l’ordine esecutivo per mettere fine alle separazioni delle famiglie di immigrati, diversi media, tra cui Usa Today e il New York Times esprimono seri dubbi sull’applicabilità delle nuove regole che non sono affatto chiare e che non proteggono i bambini dalle terribili condizioni di detenzione alle quali sono sottoposti.

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