Trento: repressione contro attivisti e attiviste della campagna stopcasteller

Piovono misure restrittive e denunce sulle attiviste e gli attivisti della Campagna StopCasteller che, il 10 febbraio scorso, avevano sfilato per le vie di Trento contro la legge ammazza-orsi voluta da Maurizio Fugatti, presidente della Regione Trentino-Alto Adige.

La manifestazione si era svolta pacificamente e senza alcun problema di ordine pubblico, ciononostante attiviste e attivisti si sono visti recapitare quelli che non esitano a definire “provvedimenti pretestuosi e intimidatori, in linea con il clima politico” e l’ondata di repressione del dissenso a cui assistiamo negli ultimi mesi.

Per questo rigettano ogni tipo di accusa, promettendo di rispondere nelle sedi opportune, e rilanciano con un presidio di protesta previsto per lunedì 4 marzo a Trento, sotto la sede della Provincia (piazza Dante, ore 9,00). Quel giorno verrà infatti discusso e votato in Consiglio Provinciale il DDL della cosiddetta legge ammazza-orsi. Un DDL, già approvato dalla Giunta, che prevede l’uccisione di 8 orsi all’anno, 4 femmine e 4 maschi, di cui 2 giovani e 2 adulti.

“Stiamo assistendo a una seconda estinzione dell’orso sulle Alpi i cui responsabili ci sono noti – spiegano le attiviste e gli attivisti attraverso le proprie pagine social – La PAT e ISPRA sono le istituzioni responsabili non soltanto delle condanne a morte che vengono firmate da Fugatti ogni volta che un orso fa capolino dai boschi e approvate da ISPRA, che sembra aver completamente dimenticato di essere un organo scientifico e non un servo della politica, ma anche di tutte le orse e di tutti gli orsi uccisi dai bracconieri, che in questi ultimi mesi si sono sentiti legittimati se non caldeggiati dai discorsi violenti e dai toni isterici che Fugatti ha dato in pasto al suo elettorato”.

A Radio Onda d’Urto Paola, attivista della Campagna StopCasteller Ascolta o scarica

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