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Torino, pestaggio della polizia contro gli studenti antifascisti. 2 compagni fermati

Tafferugli questa mattina a Palazzo Nuovo, sede delle facolta’ umanistiche dell’Universita’ di Torino, tra studenti del Fuan (Fronte universitario di azione nazionale), che stavano facendo volantinaggio, e studenti del collettivo autonomo, che stavano contestando l’iniziativa. Sul posto e’ intervenuta la polizia che ha effettuato un vero e proprio pestaggio.

Ennesima provocazione da parte dei neofascisti del Fuan questa mattina all’università di Torino, presenti all’interno dell’atrio di Palazzo Nuovo che volantinavano su fantomatiche future mobilitazioni che vorrebbero mettere in piedi. Subito un gruppo di studenti antifascisti e antifasciste, attirati da questi loschi figuri, hanno iniziato a invitarli ad uscire, spiegandogli chiaramente e per l’ennesima volta che non erano graditi all’interno dell’università.

Poco dopo un ingente schieramento di polizia ha fatto apparizione all’esterno della sede universitaria, intervenendo con la celere all’interno di Palazzo Nuovo. Si sono verificate due violente cariche ai danni delle centinaia di studenti e studentesse antifasciste che poco a poco sono accorse per contrastare la presenza puzzolente dei fascisti che ancora cercano spazi di agibilità all’interno dell’università. Cariche che si sono tramutate in vera e propria caccia agli studenti, rincorsi fin dentro le aule. Diversi sono stati i feriti, due di loro in ospedale per le gravi ferite riportate in seguito alle cariche che ancora una volta hanno mostrato il loro lato più brutale e meschino, come testimoniano le immagini di una giovane studentessa, presa per i capelli e trascinata per alcuni metri. In seguito alle due cariche, anche una studentessa e uno studente fermati. (video)

Ad autorizzare l’entrata della celere dentro l’università, e quindi il comportamento criminale attuato al suo interno, il Rettore dell’Università di Torino. Per questo motivo, gli studenti e le studentesse si sono recati, direttamente da lui per chiedere spiegazioni di fronte a questa scelta ignobile e scandalosa di fare entrare ancora una volta la celere in tenuta antisommossa all’interno di Palazzo Nuovo. Ma le risposte, ancora una volta non sono state date e il rettore, assente nel suo ufficio, ha delegato la pro-rettrice a difendere le sue azioni.

Quello che occorre sottolineare, è però il marasma di tutti questi personaggi che ancora si arrogano la legittimità di portare discorsi di un certo tipo all’interno delle nostre università. Gli stessi personaggi, e non è un caso che tra gli altri c’era anche il conosciuto “portaborse” della Montaruli, che ora siedono tra le file del consiglio regionale e che fanno carriera politica per garantirsi una poltrona al caldo, per poi incappare in uno dei tanti scandali del momento, come quello degli ultimi mesi relativo ai rimborsi, dove la stessa Augusta Montaruli, con alle spalle un passato attivo tra le file del Fuan, è stata indagata di aver rubato dalle casse della regione, oltre 41 mila euro attraverso il sistema dei rimborsi. Pertanto è piuttosto disgustoso che elementi di questo tipo, continuino ancora oggi ad essere protetti dalla polizia all’interno dei luoghi pubblici, non solo contestati per i soliti discorsi neofascisti che portano avanti, ma perché, insieme a molti altri, saccheggiano e depredano in un quadro di perenne magna magna.

Sulla vicenda è intervenuto il segretario del Prc Paolo Ferrero,che in una nota parla di “pestaggio in grande stile, che ha visto varie cariche della polizia all’interno dell’Università”, e “aveva unicamente lo scopo di fare male, ferire, rompere teste e costole”. “Una azione indegna di uno stato democratico – continua Ferrero – e propria di una concezione fascista dell’ordine pubblico”. Ferrero chiede la rimozione del questore “che ha dichiarato guerra agli studenti”, perché deve essere messo “in condizioni di non fare ulteriori danni”. “La polizia vada a controllare i lager di Prato invece di rompere la testa agli studenti”, conclude Ferrero.

Per oggi pomeriggio è intanto prevista un’assemblea a Palazzo Nuovo, alle ore 16.

Cecilia e Carlos, liberi subito!

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