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Testimonianze: Una storia di ordinario razzismo

Caro “Osservatorio”, il pestaggio condito di insulti razzisti subito ancora una volta a Varese da una ragazza ,colpevole per i razzisti nostrani di avere la pelle scura, è un altro episodio di cui certamente la città giardino non può andare fiera. In realtà ciò che è accaduto è un’altra manifestazione che testimonia un crescente fenomeno che tende a individuare nel diverso da noi (per origine, per razza, per colore della pelle…) un soggetto su cui riversare paure alimentate da certa stampa e ingigantite da partiti politici che ne fanno un uso spregiudicato. I razzisti nostrani si sentono in dovere di concretizzare a modo loro certi slogan usati da quei partiti che, al posto di essere alfieri di una onestà, di una moralità di cui abbiamo bisogno come l’aria che respiriamo, indicano nello straniero la causa dei nostri mali. Nello stesso giorno dell’aggressione, leggiamo che un italianissimo funzionario dell’Agenzia delle Entrate è stato arrestato a Luino per una presunta mazzetta, mentre a Pavia un assessore comunale Pdl e il direttore della Asl sono accusati di fare gli interessi della ‘ndrangheta, piuttosto che quelli dei propri amministrati. Sono questi ultimi che stanno rovinando l’Italia o è la signorina Roberta Alvares Dos Santos che ha “osato” dire alla sua amica che in una afosa giornata di luglio sarebbe stato meglio accendere il condizionamento sull’autobus urbano di Varese? Cosa dice il sindaco di Varese di questo episodio, che fa il paio con un altro analogo avvenuto mesi fa? Cosa dicono i partiti politici?

Andrea Bagaglio Varese

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