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Si impicca un detenuto di 27 anni al carcere di Massa: è il quinto caso dall’inizio dell’anno

In sole due settimane sono già cinque le persone che si sono tolte la vita all’interno delle carceri italiane. L’ultimo drammatico episodio si è consumato nella notte fra mercoledì e giovedì all’interno della casa circondariale di Massa: Abellativ Sirage Eddine, 27 anni, si è impiccato la notte scorsa con un lenzuolo annodato al tubo della doccia.
La sua morte si aggiunge a quelle di Pierpaolo Ciullo, 39 anni, che si è tolto la vita il 2 gennaio nel carcere di Altamura, in provincia di Bari; tre giorni dopo è stata la volta di Celeste Frau, 62enne, che si è impiccato nel carcere Buoncammino di Cagliari. Il 7 gennaio, infine, si sono suicidati Amato Tammaro, 28 anni, nel supercarcere di Sulmona, e Giacomo Attolini, 49 anni, nel penitenziario di Verona.
«Esattamente 24 ore fa il ministro ha annunciato l’intenzione di assumere 2mila agenti di polizia penitenziaria: decisione opportuna e saggia che rischia di evidenziare ancor più la mancata assunzione, e da anni e anni, di educatori e psicologi: proprio quegli operatori che potrebbero risultare essenziali per ridurre il numero dei suicidi». Lo dichiara Luigi Manconi, presidente di “A Buon Diritto” dopo l’ultimo caso di suicidio avvenuta nel carcere di Massa Carrara. «Sa il ministro – chiede Manconi – che in molti istituti il tempo che gli psicologi possono dedicare a ciascun detenuto di appena 10 minuti al mese?». «Mai ho detto e mai dirò che la responsabilità di questa strage infinita debba attribuirsi al ministro della Giustizia – conclude Manconi – ma non ho taciuto e non tacerò sul fatto che l’immobilismo delle autorità politiche e amministrative rischia di farsi complicità».

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