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Sardegna: Rubati i computer degli avvocati del gruppo a Manca pro s’Indipendentzia

Nella notte tra domenica e lunedì sono spariti dagli studi degli avvocati del gruppo a Manca pro s’Indipendentzia tre portatili. I “ladri” in questione sono entrati negli studi senza commettere alcuna infrazione, così come raccontano gli agenti della polizia intervenuti dopo la chiamata dei legali, ed hanno puntato dritti verso i computer in questione senza portare via nessun’altro oggetto di valore. Le modalità del furto fanno venire più di qualche perplessità, che aumentano se si pensa alle tante passate denunce del movimento con le quali si accusavano i “soliti ignoti” di spiare le case, le sedi e le macchine dei militanti indipendentisti attraverso sofisticate microspie.All’interno dei portatili spariti vi era tutto il materiale riguardante le inchieste contro alcuni appartenenti del gruppo indipendentista sardo: l’operazione “Arcadia”, che portò nel luglio del 2006 all’arresto di 10 militanti e alla perquisizione di una sessantina di abitazioni con l’accusa di associazione sovversiva con finalità di terrorismo per alcuni attentati eseguiti tra il 2003 e il 2005. 7 dei 10 arrestati rimasero nelle carceri italiane per oltre 10 mesi in custodia cautelare, Bruno Bellomonte venne scarcerato dopo 3 giorni in quanto all’epoca degli attentati di cui era accusato era in viaggio in un paese straniero (il timbro della dogana gli garantì il pass per la libertà).Non contenti dell’operazione bluff, finalizzata anche alla criminalizzazione dell’intero movimento indipendentista, a giugno della scorsa estate Bruno è stato arrestato una seconda volta assieme ad altre 5 persone. L’accusa era quella di stare progettando un attentato contro il G8 che in precedenza era in programma nell’isola di La Maddalena in Sardegna (per aggiungere un pò di carne al fuoco erano anche accusati di appartenere alle nuove Brigate Rosse). Bruno è ora al quarto mese di detenzione confinato nel carcere di Catanzaro, lontano dai famigliari e degli avvocati che devono spendere più di 400 euro e 2 giorni di viaggio per poter beneficiare di 2 ore di colloquio.In questo quadro si devono leggere i furti e il ritrovamento delle microspie nelle case di avvocati e militanti. Operazioni poliziesche eseguite in grande stile sotto la luce dei riflettori ma silenzio più totale su strani eventi che potrebbero addurre più di un dubbio sulle suddette operazioni…
fonte: InfoAut

Comments ( 1 )

  • Anonymous

    Ma perché non la finiamo con la barzelletta che ogni cosa che succede in Sardegna è un atto rivolto contro “A manca” e contro l’indipendentismo? La repressione ha colpito prima, durante e dopo l’operazione Arcadia, ma di tutto ciò ai membri di questo partitino paraistituzionale che non fa certo paura allo stato, non è mai interessato un fico secco. Nella stessa “Arcadia” sono state perquisite altre 44 persone, gran parte della quali non avevano con loro nulla a che fare o il cui rapporto era addirittura di conflitto. Anche l’ultimo arresto DOVE CI SONO DETENUTI ALTRI 4 COMPAGNI PER CHI NON SE LO RICORDI AD ARTE, è stato fatto con l’accusa di brigatismo, non certo per questa pantonima nazionalista che loro portano avanti, che nulla ha più a che fare con un’istanza indipendentista basata sul principio di autodeterminazione dei popoli.

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