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Rovereto: giovane picchiato dai fascisti

Il giovane roveretano era seduto ad un tavolo che si mangiava un panino assieme ad alcuni amici, quando è entrato un gruppetto di ragazzi. Estremisti di destra. Lo hanno picchiato
Quel che è certo è che lui è finito all’ospedale con il viso tumefatto, un buco in testa, qualche taglio e parecchia paura addosso. Ma non abbastanza, per fortuna, da rinunciare a denunciare un fatto che, se verificato in ogni suo particolare, fa venire i brividi. Lui è un giovane roveretano, loro sarebbero due estremisti di destra. Due teste calde che, durante la notte, hanno dato il peggio di loro. La serata inizia sabato verso l’1.30 in un locale del centro città. Il giovane roveretano era seduto ad un tavolo che si mangiava un panino assieme ad alcuni amici, quando è entrato un gruppetto di ragazzi. Estremisti di destra, racconta lui: «Impossibile sbagliare – spiega – e non solo perché li avevo visti durante la manifestazione del pomeriggio nel gruppo, con quelle scope in mano come bastoni. Sulle giacche, le spilline della Fiamma Tricolore. Uno di loro aveva in mano una bottiglia di birra, la teneva nascosta». Ed è su questo che è iniziata la discussione. Il giovane roveretano sa cosa vuol dire gestire un locale. E ha detto la sua: «Ho fatto notare che non era un gesto carino entrare in un pub con una birra già in mano, e lì è inizia una discussione. Ma ho subito capito che non era il caso di insistere, quindi mi sono scusato e sono tornato al mio tavolo». Ma la vicenda non si è chiusa lì. Prima l’hanno seguito, mentre assieme al gestore del pub era uscito a fumarsi una sigaretta: «Sono venuti lì ed hanno iniziato a dire “Scooterista antifascista”, e poi ad offendere e minacciare con frasi tipo “Ti conviene dormire nel locale, altrimenti ti massacriamo di botte”. È vero, lo sa mezza città. Io non frequento partiti politici, non vado a manifestazioni, ma voto a sinistra. Ma non vedo perché questo debba essere un problema». I problemi ci sono stati poi, quando lui è tornato a casa. È salito nell’appartamento ed ha preso il cane, per portarlo fuori prima della notte. In via Tartarotti, l’incontro: «Due di quelli incontrati al bar mi hanno visto e mi sono corsi incontro. Loro erano due, io uno solo. E hanno iniziato a picchiarmi. Persino il cane si è preso qualche calcio. Quando un pugno sulla tempia ha fatto sgorgare parecchio sangue, devono essersi spaventati e si sono allontanati». Quindi lui ha potuto chiamare i carabinieri, che hanno mandato due macchine in centro. «È stata questione di pochi istanti: mentre arrivavano i carabinieri i due sono tornati indietro, forse pensando di continuare. Io li ho quindi indicati ai carabinieri, che li hanno fermati e identificati». Il giovane ora è a casa, con una prognosi di otto giorni e un’arrabbiatura addosso che fatica a passare: «È sconvolgente che certe cose accadano a Rovereto. Che cosa vogliono, tornare agli anni Settanta? Mi pare una follia. Io dico solo una cosa: è Divina che me li ha portati in città, è la sua campagna elettorale fatta di paura. Io posso solo dire questo: non ho mai avuto paura di un extracomunitario, ma ora ho paura di questa gente di Forza Nuova e Fiamma Tricolore».
fonte: L’Adige

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