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Roma: Sgomberati i rifugiati in via Scorticabove

Rifugiati di via Scorticabove: dopo lo sgombero dalla palazzina non possono vivere neanche per strada

Sgombero poliziesco in mattinata a Roma contro il presidio permanente della comunità sudanese di via Scorticabove.

Da luglio 120 persone, tutti richiedenti asilo sudanesi con protezione internazionale, vivono in tende e alloggi di fortuna fuori dall’immobile che avevano occupato da 13 anni e da cui erano stati sgomberati, senza alcuna soluzione alternativa, a inizio luglio. Oggi polizia – Locale e Celere – in massa per cacciarli anche da lì.

La comunità sudanese, sfrattata lo scorso luglio dal centro di accoglienza abbandonato dalla cooperativa, hanno in corso una trattativa con il comune di Roma per proseguire la loro esperienza di convivenza in un bene confiscato alle mafie. Oggi, però, la trattativa l’ha fatta la Celere e le ruspe.

Dallo sgombero Margherita dei Blocchi Precari Metropolitani ci spiega cosa sta accadendo in via Scorticabove. Ascolta o Scarica.

Da via Scorticabove Hassan, della comunità sudanese di Roma ci fa sapere che il presidio permanente nonostante lo sgombero si sposterà davanti alla stazione Termini di Roma, per chiedere le stesse soluzioni concrete alla loro condizione. Ascolta o Scarica.

da Radio Onda d’Urto

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Il Comunicato di AsIA/Usb Roma

Paradossale: dopo essere stati sgomberati a luglio dalla palazzina di via Scorticabove 151, dove avevano vissuto per diversi anni, oggi diverse decine di rifugiati (con tanto di riconoscimento dello status di rifugiati politici) vengono nuovamente sgomberate dalla strada dove si erano accampate. Quello che le istituzioni stanno chiedendo a queste persone è di sparire, dileguarsi nel nulla. In cambio il Comune mette a disposizione delle stanze per qualche settimana senza prendere atto che ha di fronte un gruppo che in questi anni è riuscito a sopravvivere solo grazie alla solidarietà reciproca: stare assieme ha permesso a più di ottanta persone di vivere senza ricevere alcun sussidio.

Le operazioni di sgombero coordinate tra polizia e vigili urbani sono l’unica risposta che questa comunità di rifugiati ha ricevuto a seguito dei numerosi incontri di questi mesi con il Municipio, l’Assessorato ai servizi sociali del Comune e la Regione Lazio.

L’Asia USB, assieme a tutto il circuito degli attivisti che in questi mesi ha aiutato questa comunità a resistere, è da questa mattina presto in via di Scorticabove: la lotta per la dignità non si ferma

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