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Roma: La Sapienza blindata per proteggere Gheddafi

«E’ la prima volta, da tanti anni, che vediamo polizia e carabinieri, in un simile dispiegamento, dentro il perimetro dell’università». A parlare è uno dei portavoce dell’Onda studentesca della Sapienza, Francesco Brancaccio, che spiega le ragioni della protesta che avra’ luogo oggi nell’ateneo romano: «Con Gheddafi, che si è auto-invitato, contestiamo il pacchetto sicurezza e la politica scellerata dei respingimenti». “Il governo – spiega Francesco Raparelli, altro volto noto del movimento studentesco romano – ha trovato la via spianata con il leader libico: ad ogni respingimento, infatti, segue l’arresto degli immigrati riportati in Libia».Il dispositivo di sicurezza messo in campo dalla prefettura costringe gli studenti a cercare forme ‘flessibili’ di protesta: «Con le transenne e questo dispiegamento di uomini e mezzi, il presidio di oggi dovra’ adattarsi ad esigenze che muteranno nel corso della giornata». Inoltre, spiega ancora, «ci sono molti studenti impegnati con gli esami e che dovranno attendere la fine della sessione per unirsi al presidio». Intanto sono gia’ pronti striscioni e cartelli. Uno di questi recita: «Il mare non puo’ essere teatro di morte». Gli studenti hanno inoltre trovato un santo patrono per gli immigrati «vittime dei respingimenti selvaggi»: è San Papier. Saranno poi gonfiati canotti per rappresentare il dramma di chi affronta «viaggi della speranza che si trasformano, sempre piu’ spesso, in viaggi di morte», conclude Brancaccio.
Intando la polizia carica gli studenti che contestavano il passaggio di Gheddafi. Il dittatore intanto è gia’ tornato nella sua tenda a Villa Pamphili: si apprende che per il momento saltato la tappa alla Sapienza. La situazione all’università sembra per ora tornata alla normalità dopo le tensioni iniziali.

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