Un nuovo ricorso in Cassazione per Alfredo Cospito. Il suo avvocato Flavio Rossi Albertini ha impugnato la sentenza d’appello con cui lo scorso luglio l’anarchico era stato condannato a 23 anni di reclusione per strage, rideterminando la pena precedente – ergastolo – in seguito a un pronunciamento della Corte costituzionale.

L’avvocato Rossi Albertini parla di «motivazione illogica» della sentenza, «contraddittoria con quanto rilevato in ordine alla gravità del reato, ed errata in diritto».

Questo perché, nel quantificare la pena nel minimo edittale per «l’estrema modestia» del reato per come si è realizzato – l’esplosione di due ordigni davanti alla caserma dei carabinieri di Fossano, nel giugno del 2006, senza causare morti né feriti – la Corte d’Appello di Torino ha negato ogni attenuante, «valorizzando la spiccatissima capacità a delinquere disvelata dall’imputato, per come desunta anche e principalmente dai gravi reati oggetto del procedimento».

L’avvocato di Cospito, inoltre, rileva vizi di motivazione della sentenza che, anche in virtù di quanto detto dalla Consulta, violerebbe «il basilare principio della proporzionalità della pena».

Il ricorso, stilato dieci giorni fa, è arrivato alla Corte di Appello di Torino per il successivo inoltro alla Cassazione.