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Respinta la richiesta dei domiciliari per Alfredo Cospito

Respinta la richiesta di differimento della pena (domiciliari) per le condizioni di salute ad Alfredo Cospito. A firmare il provvedimento sono state Giovanna Rosa (presidente della sorveglianza) e Ornella Anedda (giudice). Cospito, ormai in sciopero della fame da 159 giorni, resterà detenuto al San Paolo.

Alfredo Cospito deve restare detenuto in regime di 41 bis. Lo hanno deciso i giudici del tribunale di Sorveglianza di Milano rigettando la richiesta presentata dal suo avvocato difensore, Flavio Rossi Albertini, di concedere all’anarchico in sciopero della fame da 5 mesi il differimento della pena con la formula della detenzione domiciliare nell’abitazione della sorella, a Pescara.

Il collegio presieduto dal giudice Giovanna Di Rosa, presidente del Tribunale di Sorveglianza di Milano, ha inoltre rigettato la richiesta della procura generale milanese di collocare Cospito “in maniera stabile” nel reparto detenuti dell’ospedale San Paolo.

Anche la Sorveglianza di Sassari ha respinto i domiciliari. Cospito è in sciopero della fame dal 20 ottobre. Lo sciopero è considerato strumentale.

Nel provvedimento  lungo 8 pagine, si fa anche riferimento alla “strumentalità” dello sciopero della fame che “è assolutamente certa e ha dato corso alle patologie oggi presenti“. “Dagli atti risulta che la condizione clinica del detenuto è diretta conseguenza dello sciopero della fame che egli sta portando avanti fin dall’ottobre 2022“, si legge nel provvedimento firmato da Giovanna Di Rosa, presidente della Sorveglianza, e dalla giudice Ornella Anedda.

Secondo i medici che lo hanno in cura, Cospito sarebbe a rischio di un “evento cardiaco potenzialmente fatale” proprio in ragione del digiuno protratto

Il commento a Radio Onda d’Urto di Italo di Sabato, di Osservatorio Repressione. Ascolta o Scarica

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