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Rapporto sui Diritti Globali 2023 e l’Antologia 2003-2023

Si tratta di un’opera monumentale, ricchissima di contributi preziosi per chiunque voglia valorizzare le conoscenze appropriate nella lotta contro le guerre permanenti, le brutalità e genocidi, il supersfruttamento e ogni sorta di ingiustizia.

di Salvatore Palidda

Tutto il mondo sta esplodendo, dall’Ucraina alla Palestina; ovunque i popoli sono violentati, i loro diritti impunemente calpestati.

Alla COP ritornano carbone e nucleare, grande la festa per petrolieri e complesso militare.

Il clima già surriscaldato inarrestato cambia, ma chi protesta finisce in gabbia.

Anche a chi fugge da fame guerre e desertificazione, se non annega, tocca la prigione.

Dicevano: dopo la pandemia tutto cambierà, invece viene privatizzata la sanità.

Il virus ha favorito corporation e miliardari, ma ha immiserito chi vive coi salari.

L’America dei Trump e dei Biden, l’Europa delle tecnocrazie hanno svuotato dall’interno le democrazie.

Guerre e diseguaglianze crescono, il terrorismo si è fatto Stato, per aver giustizia e pace è il sistema che va cambiato.

Parafrasando una vecchia e desueta canzone, è questo in estrema sintesi il quadro, di crescente gravità e preoccupazione, che emerge dal Rapporto sui Diritti Globali 2023, realizzato dall’Associazione Società InNormazione Onlus per il ventunesimo anno consecutivo, in arrivo nelle librerie. Quest’anno, a chiudere e riepilogare un ciclo del nostro progetto, il Rapporto – dal titolo: Le guerre in corso contro popoli, ambiente, diritti umani, lavoro, welfare, migranti – viene accompagnato e completato da un secondo volume intitolato: GLOBALIZZARE I DIRITTI 2003-2023. Una memoria critica e attiva per comprendere il mondo e per cambiarlo.

I due libri recano le autorevoli prefazioni, rispettivamente, di Luciana Castellina, che è non solo preziosa testimone del Novecento ma attuale e pungente stimolo quotidiano all’impegno per la trasformazione politica e sociale, e di Gianni Tognoni, segretario generale del Tribunale Permanente dei Popoli istituito dalla Fondazione Basso, che da decenni è punto di riferimento internazionale per i diritti umani.

Esattamente 75 anni fa, il 10 dicembre 1948, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò e proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani nel cui Preambolo viene «considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti umani hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell’umanità». Si trattava di un’umanità mortalmente ferita dal macello della Seconda guerra mondiale e dagli orrori di Aushwitz e di Hiroshima e Nagasaki. Orrori sino ad allora impensabili.75 anni dopo sembra esserne andata colpevolmente persa la memoria e i terribili insegnamenti e le coscienze si sono pericolosamente intorpidite.

In forme e proporzioni diverse, ma con radici simili, l’orrore si è ora ripresentato nel cuore dell’Europa con la guerra contro il popolo ucraino da parte del criminale Putin e del fantoccio degli USA e dell’UE Zelensky. E ora assistiamo al genocidio dei Palestinesi da parte di un Israele dominata da sionisti che di fatto imitano il nazismo dell’Olocausto. Guerre di fronte alle quali la lotta per la pace non riesce a fermarle, a cominciare da quelle in Africa, sempre impunemente martoriata e depredata.

Chi ha provato a chiedere il cessate il fuoco e la fine dei bombardamenti su Gaza si è ritrovato denigrato e bersagliato da violenti attacchi, come è stato per il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres.

Lo stesso segretario generale, nel suo discorso in occasione di questo 75° anniversario, ha detto che «il mondo sta perdendo la strada», indicandone i motivi: «i conflitti infuriano. La povertà e la fame sono in aumento. Le disuguaglianze si stanno approfondendo. La crisi climatica è una crisi dei diritti umani che colpisce più duramente i più vulnerabili».

I diritti umani, a cominciare da quello alla vita, sono violati e negati in radice dal sistema della guerra che è anche contro l’ambiente e l’intero pianeta, contro i diritti umani, contro quelli dei lavoratori, dei poveri di reddito e di sanità, dei rifugiati e migranti.

Denunciare la riproduzione permanente delle guerre e la fine dell’impunità del complesso industriale, militare e politico che ne è responsabile, è da oltre 20 anni la ragione e l’obiettivo dell’annuale pubblicazione “Rapporto sui diritti globali” e della realtà che lo promuove e realizza, l’Associazione Società INformazione Onlus, di cui si pubblica la nuova edizione 2023 (Milieu edizioni, 688 pagine), accompagnato dall’antologia Globalizzare i diritti 2003-2023 (Milieu edizioni, 640 pagine).

Per informazioni: https://www.dirittiglobali.it/chi-siamo/

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