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Rapporto Farc-Prc: E’ tutto alla luce del sole

Secondo il quotidiano La Repubblica di oggi 4 agosto, a pagina 12, in un articolo a firma di Omero Ciai dal titolo “Ecco chi aiuta le Farc dall’Italia”, ci sarebbero anche due italiani tra le “pedine delle Farc all’estero”, dai nomi di battaglia “Ramon” e “Consolo”. Questo, sempre secondo la Repubblica, sarebbe emerso dagli ormai famosi computer di Raul Reyes (nella foto con il comandanti Manuel Marulanda e Ramon Mantovani nell’ottobre del 2000 a San Vicente del Caguan, al tavolo del negoziato di pace fra FARC e governo colombiano), ex leader storico delle Farc.
Non c’è alcun mistero o segreto svelato: il rapporto tra i rappresentanti delle Farc e il Prc si sono sempre svolti alla luce del sole. Lo assicura Ramon Mantovani, ex deputato di Rifondazione e responsabile Esteri del partito, il cui nome, insieme a quello di Marco Consolo, è stato rinvenuto nella memoria del computer di Paul Reyes, il numero due dell’organizzazione politico-militare colombiana, ucciso il 1 marzo scorso in uno scontro a fuoco con l’esercito regolare nella selva al confine tra Colombia ed Ecuador. Con Reyes, come con molti altri esponenti delle Farc, Mantovani ha intrattenuto rapporti stabili ed organici per molti anni allo scopo di favorire lo sviluppo del processo di pace nel paese latino-americano. Cosa di cui erano informati i vertici del Parlamento e di cui erano al corrente anche alla Farnesina. Mantovani ha voluto ricostruire la vicenda nel corso di una conferenza stampa, indetta insieme al compagno di partiti Marco Consolo. «Negli articoli pubblicati oggi si parla di una sorta di rete europea in appoggio alla lotta delle Farc. Ramon e Consolo -ha sottolineato l’ex parlamentare del Prc riferendosi ai nomi ‘cifratì rinvenuti nel computer di Reyes- siamo noi e non ci meravigliamo di essere finiti nel computer di Reyes e di essere associati alla guerriglia colombiana con cui abbiamo costanti e continuativi rapporti». Nulla di strano, ha assicurato Mantovani, poichè il Prc da tempo mantiene relazioni con associazioni e organizzazioni analoghe: il Pkk, associazioni politiche palestinese o l’Esercito di liberazione zapatista in Messico. «Rapporti -ha riferito Mantovani- mantenuti per conto del partito e solo al fine di promuovere i processi di pace». Con Reyes e le Farc le relazioni sono iniziate alla fine degli anni ’90, con le riunioni del Foro di San Paolo, l’assemblea che raccoglie tutte le organizzazioni politiche della sinistra latino-americana. «Quando è iniziato il processo di pace in Colombia -ha proseguito l’ex parlamentare di Rifondazione- siamo stati invitati come Prc ma lo fu anche il governo italiano, alla cerimonia ufficiale dell’inizio delle trattative per la pacificazione nazionale. Dopo di che, io e Consolo, siamo stati diverse volte in Colombia. Si tratta di un’attività conosciuta e non affatto segreta anche perchè i vertici delle Farc sono venuti in Italia e, nell’occasione, vennero ospitati in Parlamento ed ebbero modo di parlare anche in commissione Esteri alla Camera». Dopo avere ricordato che Rifondazione si è sempre battuta per la liberazione di Ingrid Betancourt e di aver proposto anche uno scambio di prigionieri per favorirne il rilascio, Mantovani ha aggiunto che delle relazioni con le Farc sono sempre stati informati anche i presidenti delle Camere (nell’ordine Violante, Casini e Bertinotti) e i sottosegretari al ministero degli Esteri con delega all’America Latina. «Quindi descriverci come membri di una rete clandestina è non solo inverosimile ma descrive anche il livello di disinformazione che si tenta di mettere in campo con la velina del quotidiano ‘El Tiempò. Rivendichiamo il nostro lavoro politico ma non facciamo parte di alcuna rete clandestina. Per sapere che da anni collaboriamo con le Farc non c’era bisogno del computer di Reyes ma bastava cercare con un normale motore di ricerca su internet per vedere che non c’è alcun mistero nè segreto da nascondere».

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