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Il “piano casa” della Questura di Roma

roma lotta per la casa

Un estate romana di sgomberi, provocazioni e abusi di potere.

Un mese di lotta per il diritto all’abitare scandito dagli attacchi polizieschi alle occupazioni e dalla resistenza degli attivisti nella totale indifferenza delle amministrazioni locali.

Il 13 luglio scorso in centinaia avevano bloccato la Tuscolana per rispondere al distacco della corrente elettrica all’occupazione di via Quintavalle. Quella giornata è stata l’inizio dello scontro aperto tra i movimenti per il diritto all’abitare e la Questura di Roma.

Dopo poco meno di un mese, il 10 agosto lo sgombero dello stesso palazzo di via Quintavalle con la resistenza tenace sul tetto degli occupanti, gli arresti arbitrari della polizia e l’occupazione della basilica di piazza santissimi apostoli.
Sabato scorso, il 19 agosto, nuova offensiva della questura con lo sgombero dell’occupazione dei rifugiati politici a piazza Indipendenza e con l’aggressione al presidio di piazza Santissimi Apostoli.

Lo sgombero di piazza Indipendenza è stato raccontato abbondantemente sui giornali e criticato anche dal UNHCR: un’operazione militare con dispiego muscolare di uomini e mezzi per raggiungere l’obbiettivo di lasciare in mezzo alla strada alcune centinaia di persone, col grottesco risultato che oggi la piazza antistante all’occupazione si è trasformata in un immenso dormitorio a cielo aperto.

A piazza Santissimi apostoli, sempre sabato scorso, era stata organizzata una giornata dedicata ai bambini delle occupazioni con laboratori e giochi. Gli agenti del commissariato Trevi – Campo Marzio sono intervenuti prendendo a calci e pugni i partecipanti, mandando all’ospedale una occupante di casa e arrestandone altri due per impedire che venisse utilizzata una piscinetta gonfiabile. Dopo due giorni nelle celle di sicurezza della Questura centrale e un’udienza per direttissima, oggi sono stati finalmente rilasciati i due occupanti.

La cronaca di questo mese di lotta è in continuo aggiornamento. Oggi le veline della Questura pubblicate dai giornali locali parlano di ulteriori sgomberi all’orizzonte. I movimenti rinforzano le barricate e i picchetti e danno appuntamento a sabato 26 per un corteo cittadino, senza mollare un centimetro.

da InfoAut

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I rappresentanti dell’assessorato alle politiche sociali di Roma hanno incontrato stamane una delegazione dei migranti sgomberati sabato scorso dal palazzo di via Curtatone, che rimangono accampati nelle antistanti aiuole in piazza Indipendenza, nei pressi della stazione Termini. Nella riunione le parti, a quanto si apprende, hanno concordato l’avvio di un tavolo condiviso per ricercare le soluzioni migliori agli sgomberati. Nello stabile, al momento, al primo piano sono ospitati un centinaio di migranti in situazione di fragilità, tra cui anche 35 minori. Il totale delle persone sgomberate, però, è di oltre 800 e trovano la solidarietà del movimento di lotta per la casa romano.

Ai microfoni di Radio Onda d’Urto il commento di Margherita dei Blocchi Precari Metropolitani sul modello romano (e non solo) della gestione del problema abitativo a margine dell’incontro tra il Comune e gli sgomberati di Via Curtatone. L’accusa è puntata contro la volontà di dividere le famiglie, offrendo soluzioni temporanee ai minori e ai disabili, in attesa che le singole comunità si attivino da sole con propri aiuti.  Ascolta o scarica l’intervista

 

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