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Dopo il parere del pg di Cassazione Cospito riprende ad assumere integratori

Alfredo Cospito, in sciopero della fame da oltre 117 giorni, ha ripreso in queste ore ad assumere gli integratori, a partire dal potassio. E’ quanto apprende l’agenzia Agi secondo cui l’anarchico, che si trova da qualche giorno al reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo di Milano, ha ripreso ad assumere integratori dopo il parere del sostituto procuratore generale della Cassazione Pietro Gaeta che ha chiesto di rivedere il regime di carcere duro (41 bis) a cui è sottoposto. Regime confermato la scorsa settimana dal ministro della Giustizia Carlo Nordio. La Cassazione, a tal proposito, si pronuncerà il prossimo 24 febbraio dopo il ricorso presentato dall’avvocato Flavio Rossi Albertini.

Cospito, secondo quanto appreso, non assumeva integratori dallo scorso 30 gennaio. Beve acqua, assume qualche cucchiaino di zucchero e sale e una camomilla la sera. E’ passato dal pesare 115 chili a 70,5 chili stando all’ultima relazione sanitaria del 7 febbraio scorso.

Ora, come gli avevano consigliato i medici di parte che lo hanno visitato, ha ripreso ad assumere anche il potassio, essenziale per provare a scongiurare aritmie cardiache, comuni in un organismo debilitato (ha perso quasi 50 chili) e a digiuno da quasi quattro mesi. “Molto provato, magrissimo e molto pallido”. Così lo racconta l’avvocata di parte Caterina Calia, lasciando il San Paolo. “Ma ha ricominciato con il potassio e riprenderà anche con gli altri integratori“, aggiunge la legale. Una scelta, spiega, legata alla “possibilità” che lascia intravvedere il parere del pg. “Mi ha detto che non vuole suicidarsi – ha aggiunto – ma lottare contro il 41 che è una cosa terribile da quello che ha visto“.

Gaeta, nella sua requisitoria depositata l’8 di febbraio, ha sottolineato che alcune delle ragioni del ricorso presentato dalla difesa di Cospito, guidata dall’avvocato Flavio Rossi Albertini, sono fondate. Perché dalle motivazioni dell’ordinanza del tribunale di sorveglianza di Roma sul 41 bis a Cospito emerge una “carenza di fattualità in ordine ai momenti di collegamento” con gli anarchici. Una verifica che invece è “essenziale” e “necessaria”, ma “non traspare nelle motivazioni del provvedimenti” e non può essere “desumibile interamente ed unicamente né dal ruolo apicale” né “dall’essere egli divenuto punto di riferimento dell’anarchismo in ragione dei suoi scritti e delle condanne riportate”

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