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Omicidio Aldrovandi: Il Pg non trova elementi di discolpa per i poliziotti

Nella vicenda di Federico Aldrovandi «sicuramente vi è stata una forte incidenza nella morte dell’intervento della polizia». Miranda Bambace, pg nel processo d’appello a Bologna per la morte del ragazzo, s’è soffermata ieri sulla «possibilità del dolo eventuale». «Non posso non tenere conto di questa mancanza di saggezza di persone adulte. E gli imputati non l’hanno dimostrata». Perchè, per il magistrato, si è trattato di «una situazione abnorme: quattro persone che ne affrontano una inerme». Per il magistrato «occorreva far intervenire il personale medico, che invece arrivò solo alle 6.15, quando era già a terra immobile». Quindi, «c’è comunque responsabilità degli imputati: non era quello il modo di affrontarlo». Nella requisitoria il pg ha parlato di una serie di elementi «notevole e imponente» a carico degli imputati, e di «assenza di elementi a discolpa». Tra questi, la mancanza di tracce di sangue a sostegno dei supposti atti di autolesionismo di Federico, il basso tasso alcolico e di sostanze rilevate nel sangue, l’assenza di tracce sul cofano della volante a prova di quel balzo di Aldrovandi «di cui tanto si favoleggia». Ma anche la chiamata tardiva al 118, il ragazzo esanime ma ancora ammanettato, i manganelli rotti e le ferite compatibili con i manganelli. L’udienza è stata aggiornata a lunedì, quando ci saranno le richieste del pg e le arringhe della difesa.

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