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Il movimento curdo non si fa intimidire dalle aggressioni squadriste dei lupi grigi

Alle azioni squadriste dei Lupi Grigi a Kessel-Lo, i curdi hanno risposto con decine di manifestazioni e proteste, sia in Belgio che in Germania

di Gianni Sartori

Il 25 marzo, a seguito delle celebrazioni del Newroz (l’Anno Nuovo curdo) a cui avevano partecipato molti curdi dei municipi di Houthalen-Helchteren e di Heusden-Zolder, una famiglia curda che stava rientrando a casa a Kessel-Lo (una subcommunity di Lovanio) è stata aggredita da un centinaio di nazionalisti e razzisti turchi. I curdi sono stati duramente picchiati e le loro auto distrutte. Inoltre i turchi hanno tentato di incendiarne la casa arrivando a un tentativo di linciaggio, come si può vedere in un video circolante nella rete. Altri video mostrano chiaramente persone stese a terra, immobili, circondate da esagitati che lanciano offese razziste e sessiste in turco. Gli aggressori hanno anche bruciato alcuni simboli con i colori nazionali curdi (giallo, rosso e verde).

I razzisti inalberavano bandiere turche, facevano il segno dei Lupi Grigi e lanciavano slogan islamisti: “ya Allah! Bismillah! Allahu akbar! “.

Altri curdi erano intervenuti per difendere quelli aggrediti, ma venivano sopraffatti dal numero preponderante degli aggressori. Ne è seguita una vera e propria caccia al curdo per le vie della cittadina. I feriti accertati sono una decina (qualcuno molto gravemente) mentre alcuni curdi al momento risultano ancora scomparsi.

Sia le persone del nucleo familiare vittime della prima aggressione, sia altri partecipanti al Newroz provengono da Afrin, la città invasa dalla Turchia nel 2018.

Da allora qui si registrano violenze di ogni genere contro i civili, soprattutto contro le donne,  per opera dei mercenari jihadisti. Sono almeno un centinaio le donne assassinate e altrettante quelle violentate. Circa un migliaio poi sarebbero state rapite.

La sera stessa a Bruxelles veniva organizzata una manifestazione spontanea di protesta e il 25 marzo il movimento curdo, in particolare il KCDK-E (Congresso delle società democratiche del Kurdistan in Europa), chiamava i curdi e i solidali a un presidio davanti al Parlamento europeo. All’invito hanno risposto centinaia di persone e numerose organizzazioni, non solo curde. In particolare gruppi belgi antifascisti e antirazzisti. All’appuntamento di presentavano purtroppo anche molti fascisti turchi che si esibivano nel solito gesto dei Lupi Grigi, ma venivano prontamente messi in fuga. Da parte sua la polizia antisommossa tentava di impedire l’assembramento dei manifestanti filo curdi con cariche, lacrimogeni e cannoni ad acqua.

Denunciando tale eventi il KCDK-E ha dichiarato in un comunicato che “mentre milioni di persone in ogni parte del Kurdistan e centinaia di migliaia in tutta Europa celebrano con passione e con spirito di unità nazionale il Newroz, ancora una volta lo Stata turco ricorre alla nota strategia del terrore, anche in Belgio”.

Senza risparmiare il governo belga accusato di “lasciare carta bianca alle bande fasciste dello Stato turco”.

Invitando infine i curdi a organizzarsi per proteggersi dalle provocazioni. Non si esclude che tali aggressioni vengano pianificate con il supporto (complicità per il KCDK-E) del consolato turco, come risposta alle iniziative politiche del movimento di liberazione curdo (vedi in particolare le grandi manifestazioni, soprattutto in Francia e Germania, per Ocalan).

 Nei giorni successivi agli attacchi razzisti in Belgio, si è assistito alla forte mobilitazione della comunità curda anche in Germania..

A Leipzig la Federazione dei Curdi Liberi della Germania Orientale (FED-KURD) ha organizzato un presidio di protesta nei pressi della stazione ferroviaria centrale. Centinaia di partecipanti hanno scandito slogan (in curdo, tedesco e inglese) contro il regime di AKP-MHP.

Così a Francofote dove decine di curdi hanno ugualmente manifestato davanti alla stazione ferroviaria.

Un’altra protesta per gli attacchi razzisti si è svolta a Giessen.

Vi hanno preso parte numerosi cittadini tedeschi ed esponenti di associazioni della società civile chiedendo alle autorità di garantire la sicurezza di tutte le minoranze (non solo dei curdi ovviamente) presenti sul territorio tedesco.

In un’altra manifestazione a Darmstadt è stata letta pubblicamente, in tedesco, la dichiarazione del KCDK-E.

Sempre a Darmstadt, Mehmet Çopan, copresidente della Federazione FCDK-KAWA ha denunciato che “i fascisti legati allo Stato turco hanno mostrato il loro vero volto, sporco e barbaro, in Belgio. Ma devono sapere che con tali azioni non potranno mai intimidire il popolo curdo”.

 

 

 

 

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