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Milano: Sgombero dello spazio occupato di Via Esterle

Oggi, martedì 29 agosto, dalle prime luci del giorno sono iniziate le operazioni di sgombero degli ex bagni pubblici di Via delle Estrerle a Milano, in zona Via Padova.

Occupazione della rete ciSiamo, che da tempo ospitava famiglia che faticano a sostenere le spese che impone il selvaggio mercato degli affitti, in una città come Milano che negli ultimi mesi ha fatto parlare di sè per l’aumento vertiginoso dei prezzi del mercato immobiliare. Una città dove è sempre più difficile per molte e molti sostenere i costi della vita.

Non è il primo sgombero avvenuto nel 2023, infatti il governo Meloni ha dichiarato guerra alle occupazioni, senza però intervenire in nessun modo sulle politiche abitative, a fronte di un’edilizia residenziale pubblica che non riesce a rappresentare una soluzione per tutte le persone che non hanno un reddito sufficiente a permettersi un affitto o un mutuo.

E’ in corso ancora la resistenza di 6 fra compagne e compagni sul tetto dell’occupazione, mentre un presidio di solidali si è radunato di fronte all’occupazione.

Il punto di ritrovo per il presidio solidale è all’incrocio tra via Padova e via Esterle. Un’altra operazione contro il diritto all’abitare a Milano, un altro attacco ai/alle lavoratori/lavoratrici poverə cui è negato l’accesso a una casa nella capitale degli affitti record e della speculazione immobiliare.

alle ore 18:30 in via Padova angolo via Giacosa manifestazione contro lo sgombero degli ex bagni pubblici di via Esterle avvenuto questa mattina.

Seguiranno aggiornamenti.

Radio Onda Rossa ne parla con un compagno presente sul postoAscolta o Scarica

La corrispondenza di Radio Onda d’Urto dal tetto di via Esterle a Milano con Federico, di Ci Siamo – Rete Solidale.Ascolta o scarica

La nota di Ci Siamo – Rete Solidale:
“Da venerdì 25 agosto è iniziata una mobilitazione cittadina a difesa degli abitanti dello stabile comunale di via Esterle ai quali il Comune ha chiesto di liberare lo spazio per consegnarlo alla Casa della Cultura Musulmana che deve iniziare i lavori per la realizzazione della moschea. Agli abitanti, lavoratori stranieri sottopagati con contratti di lavoro di breve durata, non è stata proposta alcuna soluzione abitativa alternativa nonostante da oltre un anno le persone che abitano nello stabile e la Rete Solidale Ci Siamo avevano chiesto all’Amministrazione di intervenire per evitare che nessuno finisse in strada.
Nella città di Milano nessun lavoratore con condizioni simili a quelle degli abitanti di via Esterle può permettersi di affittare una casa o una stanza sia nel mercato libero che in quello calmierato, ma neppure di accedere all’offerta di alloggi pubblici limitata alle famiglie con minori o alle persone più povere e fragili. Per un lavoratore straniero questa condizione è aggravata da una politica razzista e  discriminatoria che impedisce o rende difficile proprie responsabilità nello sfruttamento delle risorse dei paesi di origine di coloro che decidono di migrare.
Questa mobilitazione, con un presidio permanente davanti all’ingresso dello stabile di via Esterle, vuole essere un segnale chiaro e determinato di affermazione dei propri bisogni vitali contro qualsiasi accettazione passiva che ci viene imposta; vuole portare avanti e estendere il confronto e il lavoro collettivo iniziato prima dell’estate tra varie realtà cittadine che hanno costituito una rete per il diritto all’abitare e sottoscritto una piattaforma di lotta”.

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