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Migranti: La fortezza Europa e la guerra in Ucraina

Faticoso accordo raggiunto giovedì 3 marzo, tra i 27 paesi membri dell’Unione Europea per soccorrere temporaneamente i rifiugiati e le rifugiate ucraine, cioè un visto temporaneo per chi è in fuga dalla guerra.

Lo stallo degli accordi si è palesato per i rifugiati non ucraini. Accoglienza non per tutti dunque: il gruppo Visegrad e l’Austria hanno infatti espresso riserve sulla concessione della protezione temporanea a profughi che non siano cittadini ucraini. Polonia, Ungheria, Slovacchia e l’Austria hanno ottenuto la possibilità di decidere quali protezioni e quali garanzie offrire ai profughi di paesi terzi che come gli ucraini scappano da guerre.

Secondo l’Unhcr il milione e più di profughi, su una popolazione di 44 milioni di persone, già uscito dall’Ucraina dopo otto giorni di guerra, è stato accolto principalmente in Polonia (649mila), Ungheria (144mila), Moldavia (103mila), Romania (57mila) e Slovacchia (90mila). Il dato, aggiornato nella sezione ad hoc sul sito Unhcr, è destinato a salire, secondo l’organizzazione umanitaria Onu per i rifugiati, a 4 milioni nel giro di pochi giorni e settimane. In particolare, il flusso atteso raggiungerà soprattutto la Polonia (1,5 milioni di profughi previsti).

La risposta europea all’accoglienza dei profughi ucraini ha messo inevidenza dei problemi della famosa fortezza Europa. Quali politiche di accoglienza verranno messe in atto e attraverso quali direttive? Una trasmissione con la prof.ssa Chiara Favilli, docente di diritto dell’UE all’università degli studi di Firenze e l’attivista Nicola Carella che vive a Berlino da una decina d’anni, e dove ieri sono arrivati nuovi rifugiati ucraini alla stazione berlinese. Ascolta o Scarica.

da Radio Onda d’Urto

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