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Londra: sabotaggio di quasi 400 videocamere di sorveglianza

Clamoroso sabotaggio a Londra di quasi 400 videocamere di sorveglianza da parte dei militanti del gruppo Blade runner anti ULEZ -zona con accesso a 12,50 sterline al giorno. Il sindaco di Londra (simile a Sala) ha istituito una zona in cui l’accesso costa 12,50 sterline. Il gruppo di militanti Blade runner ha deciso di sabotarlo. La polizia conferma che 387 videocamere sono state messe fuori uso

di Roberto Demaio

Il piano di espansione della Ulez, l’enorme ZTL che si avvia a coprire l’intero territorio della metropoli, sta incontrato un ostacolo tutt’altro che indifferente: la rivolta dei cittadini. La polizia ha confermato che ben 387 telecamere adibite ai controlli delle aree a pagamento sono state danneggiate, rubate o oscurate dai “Blade Runners” e secondo un’altra analisi quasi nove telecamere su dieci nel sud-est di Londra sono state vandalizzate. Solo 29 su 185 funzionano nel quartiere di Sydenham, solo 4 sono rimaste intatte a Bromley e solo una è rimasta attiva lungo i 26 km della strada A225, a sud della capitale inglese. Gli attivisti si coordinano sui social, in particolare attraverso un gruppo chiamato “Ulez Camera Locations”, che ha pubblicato una mappa secondo cui sarebbero ben 500 le telecamere attualmente fuori uso. L’espansione della zona ZTL a emissioni basse (ULEZ), prevista per martedì 29 agosto, costringerà anche i cittadini che abitano in periferia a pagare una tassa di £12,50 per ogni giorno in cui si accede in città con un veicolo “inquinante”. Una limitazione al traffico basata sulla possibilità di pagare l’accesso o di acquistare un’auto a basse emissioni – denunciano i gruppi che si oppongono alla misura – che finirà per fare pagare la riduzione dell’inquinamento a chi già ha di meno.

La zona a traffico limitato, che nel 2019 ricopriva solo il centro della capitale, era già stata allargata nel 2021. Il sindaco Sadiq Khan aveva dichiarato che nelle aree di periferia si sarebbe proceduto tramite “misure locali mirate”. Due anni dopo invece, i piani sono cambiati e ora è previsto che l’area ULEZ ricoprirà quasi la totalità del territorio di Londra da martedì 29 agosto. L’accesso per i veicoli inquinanti sarà subordinato al pagamento di una tassa quotidiana di 12,50 sterline. La tassa si applica a tutti i trasporti ad emissioni Euro 4, cioè la maggior parte delle auto diesel immatricolate prima di settembre 2015, i furgoni immatricolati prima di settembre 2016 e la maggior parte delle auto a benzina immatricolate prima del 2001. L’agenzia dei Trasporti di Londra (TfL) ha affermato che 9 veicoli su 10 rispondono già ai requisiti, ma questi dati sono stati contestati più volte dai cittadini e da alcune amministrazioni comunali contrarie al piano.

In viola l’area ZTL ad oggi, in rosso l’espansione prevista per il 29 agosto 2023

C’è l’imbrattamento dell’obiettivo con la vernice, l’applicazione di adesivi con scritto “telecamere spia” o “Fcuk Khan” e il taglio dei cavi di alimentazione tra le “contromisure” messe in atto dagli attivisti. Nella galleria delle immagini rilasciate dalla polizia metropolitana c’è addirittura la foto di un uomo che smonta una telecamera fingendosi un tecnico. Per ora risultano 185 casi di distruzione, 164 di furto e 38 di oscuramento, ma il numero di telecamere danneggiate potrebbe essere più alto ed è sicuramente destinato a salire. Nick Fairholme, direttore del Capital Delivery di TfL, ha dichiarato: «Gli atti di vandalismo sulla nostra rete sono inaccettabili e tutti gli incidenti vengono segnalati alla polizia per le indagini. Abbiamo aumentato la sicurezza delle telecamere ULEZ a seguito di ulteriori episodi di vandalismo e furto. Abbiamo visto prove di vandalismo in cui i cavi sono stati deliberatamente lasciati esposti in modo che chiunque effettuasse le riparazioni rimanesse ucciso o gravemente ferito». Nick Arlett, portavoce del gruppo Action aganist ULEZ extension, ha dichiarato: «Le persone stanno diventando più militanti. Non perdono gli atti vandalici, ma aumenteranno. Molte persone si sono trasferite qui dal centro della città per avviare attività commerciali, ma ora sono terrorizzate perché non sanno cosa fare. Non possono permettersi furgoni conformi, quindi stanno pensando di chiudere».

Combattere l’inquinamento dell’aria e garantire aree urbane pulite è un obiettivo più che condivisibile considerando gli effetti sulla salute delle micro-polveri. Ciò che resta da discutere è il modo con cui viene perseguito tale obiettivo. Come sottolineato da Arlett, la misura rischia di danneggiare i milioni di cittadini che non possono permettersi né di aggiornare il loro veicolo (nonostante le sovvenzioni) né di pagare la tassa. Chi può permettersi di comprare un veicolo meno inquinante probabilmente lo sta già facendo, visto che degli oltre 40 milioni di veicoli a motore attualmente circolanti sulle strade britanniche, circa due milioni vengono rottamati ogni anno. Interessante notare come i gruppi che guidano la protesta e il boicottaggio delle telecamere, infatti, non sono certo contro i provvedimenti per l’ambiente o per la libertà di inquinare, ma denunciano come la misura scelta da Londra sia classista, obbligando a rispettare l’ambiente solo i ceti popolari che non potranno permettersi di spendere 12,50 sterline ogni giorno.

Anche altre città italiane ed europee guardano con interesse il caso di Londra: a Roma è già stata ampliata la ZTL verde e il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha già dichiarato che «London ULEZ è una fonte d’ispirazione». Chissà che anche la reazione della popolazione londinese non serva ad ispirare qualche riflessione aggiuntiva…

da L’Indipendente

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