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Locorotondo (Ba): Manifesti ‘fuori legge’ inneggiano al fascismo

La ridente cittadina nella Valle d’Itria si ritrova agli onori della cronaca per un vergognoso manifesto listato a lutto apparso questa mattina per tutte le strade di Locorotondo, il quale celebra il 65° anniversario dalla scomparsa del Duce, la commemorazione dei caduti della Repubblica Sociale Italiana e di “tutti coloro che hanno creduto nell’onore e nella grandezza del popolo d’Italia”.
Il volantino che ha tappezzato la cittadina è stato ideato e promosso dal circolo “Benito Mussolini” del paese. La Digos della Questura di Bari sta ancora cercando di far luce sulla vicenda e sulle reali finalità di questa discutibile iniziativa, soprattutto in vista delle celebrazioni del 25 aprile di domani.
Il sindaco di centro destra Giorgio Petrelli, che si definisce liberaldemocratico, in un primo momento ha addirittura affermato, “che non sussiste reato, in quanto l’affissione dei manifesti non comporta apologia al fascismo”, riferendosi all’episodio.
Tuttavia in queste ore è stata disposta la copertura dei manifesti ed è stato revocato il permesso a tenere la manifestazione promossa dallo stesso circolo, sul tema del signoraggio bancario. L’autorizzazione era stata concessa dallo stesso sindaco, per il prossimo 1 maggio, invece che per il 25 aprile, come richiesto dagli esponenti dell’associazione. Petrelli, in un comunicato, dichiara che “a seguito di sopraggiunti motivi di ordine pubblico ed all’affissione di manifesti nonché alla distribuzione di volantini non consoni alla tradizione di grande democrazia e moderazione che caratterizza la cittadina di Locorotondo, ha disposto la revoca immediata dall’autorizzazione a svolgere la manifestazione del 1° maggio organizzata dal Circolo Culturale “Benito Mussolini” e la immediata copertura di tutti i manifesti oltre che il sequestro del materiale oggetto di volantinaggio”
Il circolo “Benito Mussolini” come è riportato in un comunicato stampa presente all’interno del blog annesso al gruppo ha escluso categoricamente la possibilita’ di ricostituzione del Partito Nazionale Fascista. Semplici nostalgici, dunque? Qualcuno rimanda, in vista di una giornata in cui d’obbligo sono il ricordo e la memoria, come il 25 aprile, alla “Legge Scelba” (20 giugno 1952, n. 645) , che nell’art.1 definisce le basi per poter parlare di organizzazione in contrasto con quel principio antifascista, baluardo per la nostra costituzione italiana. Infatti sancisce che “si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione, un movimento […] rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, princìpi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista”. Strano che il primo cittadino non se ne sia accorto prima.
A Locorotondo non sono previste manifestazioni nell’immediato, ma il sindaco, Giorgio Petrelli, ha fatto sapere che l’amministrazione comunale ricorderà “il 25 aprile con l’esposizione del Tricolore e della bandiera europea. Una cerimonia la terremo invece il prossimo 2 giugno per la ricorrenza della Festa della Repubblica”.

fonte: Dazebao

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