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Kurdistan: Bombe a Surc e Kobane. 30 morti e oltre un centinaio di feriti

Violentissimo duplice attacco contro la resistenza popolare curda a cavallo tra Turchia e Siria. Nella mattinata di ieri, un’esplosione nella città turco-curda di Suruc, al confine con la Siria, ha causato 30 morti. Decine i feriti. L’esplosione ha colpito l’area davanti ad Amara, centro culturale che ospita spesso gruppi di solidali, anche internazionali.

Stamattina fuori da Amara c’era una manifestazione solidale della Federazione delle associazioni della gioventù socialista, dopo il diniego turco di arrivare a Kobane per una missione di ricostruzione della città curdo-siriana martoriata dal conflitto con l’Isis dei mesi scorsi, dal titolo “I giovani di Gezi Park vanno a Kobane”.

Un altro attacco che ha ucciso tre guerriglieri curdi è avvenuto a Kobane quasi simultaneamente. Si tratta di un’autobomba esplosa al check point che conduce all’Unità di Protezione Popolare – YPG. Almeno tre guerriglieri della sinistra curda sono morti.

Si tratterebbe di un’azione coordinata, sempre targata Isis, in una zona dove gli jihadisti hanno subito molte sconfitte negli ultimi mesi grazie alla presenza di compagne e compagni kurdi. Non è un caso che i due attacchi arrivino a pochi giorni dal terzo anniversario della liberazione della comunità autonoma curda del Rojava.

PROTESTE – Manifestazioni a Londra, Izmir, Istanbul e Ankara tra il tardo pomeriggio e stasera contro il sanguinoso attacco a giovani turchi solidali con il popolo kurdo.

Intanto la Turchia ha arrestato 488 persone che cercavano di entrare dalla Siria e 26 che invece tentavano di fare il percorso inverso. Sequestrati sigarette di contrabbando e hashish. Gli arresti risalgono a sabato e sono conseguenza della crescente militarizzazione del confine meridionale condotta da Ankara. La Turchia ospita al momento oltre 1,8 milioni di rifugiati siriani.

Proprio il governo turno, e l’Akp in particolare, sono ora nel mirino delle forze popolari curde, che in diverse note – e senza mezzi termini – accusano il partito leader di Istanbul (dove al momento non c’è ancora un governo, dopo il successo alle politiche del partito della sinistra curda Hdp, il cui ingresso in Parlamento ha tolto al partito di Erdogan la maggioranza assoluta) di essere complice del duplice attacco.

Su quanto accaduto a Suruc e Kobane abbiamo realizzato un confronto radiofonico tra Ylmaz Orkan, di Uiki Onlus (l’Ufficio di informazione sul Kurdistan in Italia) e Antonio Oliveri, dell’associazione “Verso il Kurdistan” e della rete “Per il Kurdistan”.

Clicca qui per ascoltare o scaricare.

L’intervista con Sara Montinaro, di Ya Basta Bologna, che proprio in questi giorni sarebbe dovuta essere ad Amara per presentare un progetto solidale con Kobane.

Ascolta o scarica qui.

 

Maggiori informazioni

http://www.retekurdistan.it/

http://www.uikionlus.com/

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