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Iniziato il processo a carico di due medici per la morte di Luigi Fallico nel carcere di Viterbo

E’ iniziato presso tribunale di Viterbo, il processo a carico di due medici in servizio nel carcere di Mammagialla, Agostino Mecarini e Pier Paolo Marghiriti, imputati di omicidio colposo per la morte in cella di Luigi Fallico, trovato morto nella sua cella il 23 maggio 2011.

L’autopsia disposta dalla Procura della Repubblica di Viterbo stabilì che era stato stroncato da un infarto. Ma la sorella presentò un esposto sostenendo che il detenuto non avrebbe ricevuto un’assistenza adeguata al suo stato di salute e soprattutto, che non sarebbe dovuto restare in carcere ma essere ricoverato in ospedale.

Da qui l’iscrizione dei due medici che lo visitarono e gli prescrissero i medicinali nel registro degli indagati per omicidio colposo.

Il giudice Eugenio Turco, su richiesta dei difensori degli imputati, ha disposto una nuova perizia sulle cause della morte, analizzando la cartella clinica di Fallico e tutta la documentazione sanitaria disponibile. Il dibattimento è stato aggiornato al marzo 2016.

Cinquantanove anni, Luigi Fallico, “Gigi il corniciaio”, personaggio conosciuto nel popolare quartiere romano di Casal Bruciato, dove aveva la sua bottega che secondo la digos sarebbe stata la base operativa di un progetto di rilancio della sigla Brigate rosse.

Una proiezione investigativa che l’aveva portato in carcere nel giugno del 2009, insieme ad altre quattro persone.

Furono proprio loro, i vicini di cella, ad accorgersi, la mattina del 23 maggio 2011,  che qualcosa non andava ed a prestare i primi soccorsi nel repartino As 2, ricavato al quarto piano del reparto D2 del carcere Mammagialla di Viterbo.

 

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