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Guerra in Ucraina: Bombe, scontri e disinformazione

In Ucraina si giunge al 22esimo giorno di conflitto: tre settimane fa, nelle prime ore di giovedì 24 febbraio, iniziava l’invasione militare russa.

“Potrebbero essere necessari pochi giorni per trovare un accordo sui punti controversi” nei negoziati tra le delegazioni russa e ucraina. Lo dice il capo negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak in un’intervista ai media polacchi. “La firma di un accordo di pace porrà fine alla fase acuta del conflitto, ci permetterà di onorare tutti coloro che sono stati uccisi e iniziare la ricostruzione del Paese. Ma dubito che per gli ucraini la guerra finirà lì, non dopo tutto quello che abbiamo passato”, aggiunge il consigliere di Zelensky.

Sul terreno del conflitto la notte ha portato bombe e scontri. Almeno 21 persone sarebbero morte in seguito ad un bombardamento russo vicino a Kharkiv, lo ha riferito la procura della seconda città dell’Ucraina, nell’est del Paese. Navi russe hanno bombardato dal mar Nero le coste vicino a Odessa. Colpiti anche edifici a Kiev e a Merefa. Accuse reciproche, attraverso i rispettivi media, tra le parti per due vicende: la cinquantina di civili uccisi dai russi a Chernihiv, dice Kiev; “non abbiamo truppe in quella zona”, replicano i russi, che poi accusano a loro volta i neonazisti del battaglione Azov di essere responsabili delle bombe cadute sul Teatro Drammatico di Mariuopol, in risposta a Kiev che puntava il dito contro Mosca.

Il rifugio sotto il teatro avrebbe però retto: sarebbero sopravvissuti la maggior parte delle centinaia di civili rifugiatisi nel teatro. Le autorità della città assediata di Mariupol, nel sud est dell’Ucraina, hanno affermato che il 90% degli edifici della città è stato distrutto dalle forze russe nei bombardamenti quotidiani della città. Lo riferisce la Bbc. Mario Pietri, compagno bresciano profondo conoscitore della realtà russa, ci riporta le testimonianze di profughi fuoriusciti a Mariupol e ci aggiorna sul conflitto in questa città.  Ascolta o scarica

Il presidente russo Vladimir Putin potrebbe avere un incontro faccia a faccia con l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky. Lo ha fatto sapere il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, come riporta il quotidiano Sabah, parlando ad una conferenza stampa congiunta con l’omologo ucraino Kuleba durante una visita a Leopoli in Ucraina. Da Leopoli Alberto Capannini, di operazione colomba, corpo di pace promosso dall’Associazione comunità Papa Giovanni XXIII, ci aggiorna sulla situazione.Ascolta o scarica

Macron annuncia che la Francia deve potenziare il suo esercito per essere pronta a rispondere ad “una guerra di alta intensità che può tornare sul nostro continente”; annuncio fatto davanti a una platea di centinaia di cronisti in vista delle prossime presidenziali francesi. Mosca intanto rigetta la richiesta della Corte internazionale di giustizia Onu dell’Aja di sospendere l’operazione militare in Ucraina. Domani è previsto un colloquio tra Biden e Xi, annuncia la Casa Bianca.

A ora sono 11mila i profughi giunti dall’Ucraina in Lombardia dove ad accoglierli ci sarà anche un centro nei pressi della Stazione Centrale di Milano. Uno spazio di proprietà di Rfi, gestito dal Comune di Milano e dalla Regione Lombardia. “Un segno tangibile di solidarietà” hanno spiegato tra gli altri il vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia Letizia Moratti, e gli assessori comunali Marco Granelli e Lamberto Bertolè. Ai profughi, in grandissima parte donne e bambini, sarà assicurata una prima accoglienza e sarà fornita assistenza psicologica.

In conclusione vi proponiamo l’intervista a Luca Casarini di Mediterranea Saving Humans, in cui parla della proposta di marcia per la pace nella capitale Ucraina, Kiev,  lanciata da lui stesso qualche giorno fa sulle pagine de “Il Riformista” . Ascolta o scarica

Nel dibattito sulla guerra in Ucraina è intervenuto Angelo d’Orsi, già docente ordinario di Storia del Pensiero Politico all’Università di Torino, direttore delle riviste Gramsciana e Historia Magistra, oltre che militante politico attivo in un progetto di rinascita della sinistra.

Lo storico ha inviato una dura lettera a Massimo Giannini, direttore della Stampa, dopo che il quotidiano torinese ha pubblicato in prima pagina una strage di 23 persone avvenuta in Donbass nella città di Donetsk a causa di un missile ucraino. Secondo l’eclatante ricostruzione giornalistica l’attacco sarebbe stato di matrice russa contro una città dell’Ucraina.

Ai nostri microfoni abbiamo raccolto le riflessioni di Angelo d’Orsi Ascolta o scarica

corrispondenze e interviste a cura di Radio Onda d’Urto

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