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Genova: l’Onda non si processa!

Continua l’operazione “Rewind” volta a criminalizzare il movimento dell’Onda: dopo gli arresti dello scorso luglio e le successive denunce, da venerdi 26 marzo ad oggi, sono stati notificati 7 avvisi di garanzia per travisamento ad altrettanti compagni di Genova. In contemporanea, le stesse misure hanno raggiunto altri compagni di Bologna, Venezia e Brescia. Si tratta di un chiaro intento intimidatorio, a quasi un anno di distanza dal corteo di Torino contro il g8 university summit, che mira a colpire chiunque abbia messo in atto forme di lotta contro le politiche di precarizzazione sociale e lo smantellamento dell’istruzione pubblica.
Governo e sinistra istituzionale si trovano uniti nell’opera di criminalizzazione del movimento, dimostratosi irrapresentabile e non incasellabile nelle logiche di partito e perciò scomodo a tutti quei piccoli politicanti che pretendono di decidere unilateralmente sul nostro futuro. A capo dell’operazione c’è infatti la “toga rossa”, procuratore Caselli, che assieme al pm Sparagna continua nel tentativo di sgretolare il fronte comune del movimento, dividendolo tra “buoni” e “cattivi”. Questo disegno di falsificazione strumentale dei fatti non raggiungerà il suo obiettivo: rivendichiamo ancora una volta che dietro a quello scudo c’eravamo tutt*.
Non saranno queste denunce a fermare la nostra lotta quotidiana. Solidarietà alle compagne e ai compagni inquisiti.

fonte: UniRiot

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