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Genova, come ti stronco il manifestante travisato

Da 9 a 14 mesi per il reato di travisamento. Anche se non c’è stata guerriglia. La sterzata repressiva della Procura ligure
Da 9 a 14 mesi per il reato di travisamento. La Procura di Genova ha dato il via, con una prima condanna di pochi giorni fa, a una serie di inchieste a raffica su una serie di cortei, studenteschi e non solo, dalla seconda metà del 2010 in poi. Le prime vittime sono alcuni studenti che hanno commesso la gravissima colpa di aver nascosto il proprio volto nelle fasi calde della manifestazione contro l’allora ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, che andò in scena per le strade di Genova il 30 novembre 2010. Che l’abbiano fatto per proteggersi dai gas lacrimogeni o dall’invadenza delle videocamere della digos non importa, e nemmeno importa se ci siano stati davvero episodi di guerriglia.

Un’altra decina d’indagini simili, infatti, è in corso all’ombra della Lanterna e coinvolge “anarchici” storici e alcuni studenti dei centri sociali che rischiano una somma di condanne soltanto per la reiterata partecipazione a cortei o iniziative antagoniste. «Senza che nella realtà si siano trasformate in guerriglia», sottolinea perfino il più diffuso quotidiano in città denunciando la sterzata della magistratura genovese nella gestione “giudiziaria” della piazza.
Da due anni, infatti, un procuratore aggiunto, Vincenzo Scolastico, ha predisposto una “griglia” in cui incrociare date dei cortei, nomi dei partecipanti ricavati dalla mole di materiali prodotti dalla digos. L’unificazione dei fascicoli ha determinato la creazione d’una corsia preferenziale per processi di questo tipo con l’ossessione di stroncare le gambe al tessuto antagonista. (continua a leggere su popoff )
Checchino Antonini


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