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Genova: Bastone e spray al peperoncino ecco le armi dei nuovi vigili. Passa in consiglio comunale la proposta del Pdl.

La pistola, che tutti i vigili urbani hanno in dotazione, deve restare nella fondina, ma entro la fine dell´anno – se i tempi saranno confermati – anche i cantuné genovesi avranno la possibilità di utilizzare lo spray al peperoncino o comunque irritante e i bastoni telescopici. Li chiamano “distanziatori”: sono strumenti previsti dalla legge e solo quando questa sarà approvata Palazzo Tursi avvierà le gare per acquistarli e comincerà un percorso con i sindacati per definire il loro uso: ma intanto la Sala Rossa conferma che sì, è il caso di dotarsene. La proposta arriva dall´opposizione di centrodestra, ma a ben vedere anche la maggioranza dice di sì, tanto che il voto finale alla mozione di Giuseppe Murolo (An) ottiene 30 voti favorevoli, mentre cinque sono i contrari (Biggi, Farello, Frega e Ivaldi del Pd, Nacini del Prc) e altrettanti gli astenuti (Bruno, Dallorto, Delpino, Lecce e Porcile di Sinistra, Verdi e Pd).Una maniera per difendersi per gli agenti di polizia municipale lasciando fuori l´uso delle armi o un passo in più verso la città degli sceriffi? «Stiamo attenti: è un problema di sicurezza degli agenti, che peraltro stanno già seguendo corsi di mediazione per sapere come allontanare, con le mani o con le parole, le persone esagitate o con cattive intenzioni» spiega Francesco Scidone, assessore alla sicurezza; che precisa come l´attuale normativa, in vigore dall´87, non lo consenta. Ma ritiene “positivo” introdurre questi dispositivi non appena la normativa, probabilmente entro l´estate, verrà approvata dal parlamento. Altre città l´hanno già decisa, insiste Murolo, facendo riferimento a Milano, Salerno, Padova; noi aspetteremo la norma nazionale, ribatte Scidone. Ma spray e bastone telescopico («stiamo parlando di torce elettriche che hanno una prolunga estensibile, flessibile e leggera, capace però di tenere a distanza chi ha cattive intenzioni», precisa l´assessore) ci saranno.«Faccio un esempio chiaro: nei giorni scorsi un gruppo di persone, sotto i portici di via Turati, ha continuato a bere sino ad ubriacarsi, e ha iniziato a tirare le bottiglie ai vigili del presidio – ha spiegato Scidone – Come rispondere? È chiaro che non puoi certamente usare le armi da fuoco. Ma che senso ha andarsene? Sembra una fuga, dà la sensazione che per la strada si possa fare qualsiasi cosa. E se una di queste persone spacca una bottiglia e aggredisce gli agenti? I distanziatori serviranno a questo». Nel frattempo, aggiunge, gli agenti della polizia municipale stanno già imparando le tecniche di intervento “dolce”: cioè quali parole usare e quali no, quando si tratta di tenere a bada qualcuno che non ragiona o che può diventare pericoloso. Proprio la formazione sarà l´elemento chiave: perché avere spray e bastone non significa poterli o doverli usare in maniera indiscriminata. E questo ha preoccupato i consiglieri che hanno votato contro o si sono astenuti.
fonte: La Repubblica

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