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Detenuto necessita intervento chirurgico, il magistrato rigetta l’istanza

Rifiutano di ricoverare il detenuto di via Burla, nonostante sia necessaria un’operazione per curare il suo male. La denuncia è partita dall‘onorevole Rita Bernardini, deputata radicale e membro della Commissione Giustizia; recita la nota stampa sul website dei Radicali: “È il macabro gioco degli equivoci e del mancato rispetto delle leggi in vigore a tenere Tommaso Gentile ancora in cella nel carcere di Parma, per di più al 41-bis, senza che sia effettuato l’intervento chirurgico per asportare un carcinoma maligno dalla sua mammella sinistra”.
I FATTI – il carcinoma viene diagnosticato a Tommaso Gentile il 23 maggio di quest’anno presso il Centro Senologico dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. In quella sede i medici consigliano l’intervento chirurgico richiesto dalla stessa Area Sanitaria del Carcere di Parma. I familiari (e i legali) si adoperano affinché l’operazione sia effettuata presso l’Istituto Regina Elena di Roma che però -quasi immediatamente- comunica all’area sanitaria del carcere di Parma l’indisponibilità ad effettuare l’intervento. Il rifiuto del Regina Elena di Roma – continua la Bernardini – viene comunicato con molto ritardo all’interessato, ai legali e ai familiari e così i mesi passano senza che nulla accada fino a che i legali, il 7 agosto scorso, inoltrano al Magistrato di Sorveglianza di Reggio Emilia l’istanza per poter ottenere il ricovero di Tommaso Gentile presso l’Ospedale di Parma assieme alla regolamentazione della presenza dei familiari durante il periodo di degenza. Inspiegabilmente, il Magistrato di Sorveglianza, rigetta l’istanza adducendo l’indisponibilità del Gentile ad eseguire l’intervento presso l’istituto di Parma, dimostrando così di non aver nemmeno letto le carte che provano esattamente il contrario”.

98 GIORNI DOPO – “Sono così passati vanamente 98 giorni durante i quali, la delegazione radicale alla Camera dei Deputati e i deputati verdi del Parlamento Europeo chiedono chiarimenti alle istituzioni con precisi atti di sindacato ispettivo, mentre l’esponente verde-radicale Emilio Quintieri assieme al quotidiano ‘Calabria Ora’ cercano di tenere desta l’attenzione su questa inqualificabile storia di mancato rispetto di diritti umani fondamentali”. Conclude la deputata dei Radicali: “Un altro tassello della profanazione della legge e dello stato di diritto in Italia”.

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