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Che fine ha fatto l’uomo ombra Marcello Dell’Anna?

Io sono contrario all’ergastolo prima di tutto perché non riesco a immaginarlo (Pietro Ingrao).
Prima della rottamazione della sezione AS1 dei funzionari dal cuore nero del Dipartimento Amministrativo Penitenziario e della diaspora degli uomini ombra nei carceri italiani, Marcello ed io eravamo dirimpettai di tomba.
La sua cella era nel lato che batteva il sole invece la mia cella era allocata nel lato dove il sole non batteva mai.
E spesso il mattino chiedevo a Marcello di tenere il blindato aperto per rubargli qualche raggio di sole che gli entrava tra le sbarre della sua finestra.
E lui che studiava e per non fare entrare i rumori della sezione teneva normalmente il blindato accostavo mi accontentava.
La mia storia assomiglia molto a quella di Marcello, anche lui ha una compagna che lo aspetta da venti anni e un figlio che non ha visto crescere.
Anche lui è un attivista per l’abolizione in Italia della Pena di Morte Viva (l’ergastolo ostativo come lo chiamiamo noi uomini ombra) e dell’attuale petizione in rete sul sito www.carmelomusumeci.com che a oggi ha superato le quattordici mila firme.
E che sta vedendo adesioni come Stefano Rodotà, Umberto Veronesi, Luigi Ferraioli, Don Luigi Ciotti, Erri de Luca, Margherita Hack, Agnese Moro, Bianca Berlinguer, Giuliano Amato.
Anche Marcello quest’anno s’è laureato in giurisprudenza e maledizione con un voto più alto del mio, (ma non me l’hai mai fatto pesare).
E forse anche per questo ha usufruito di quattordici ore di permesso da uomo libero invece delle undici ore che ho usufruito io.
L’ultima volta che ho visto Marcello (è stato trasferito dal carcere di Spoleto qualche giorno prima di me), gli ho detto:
-Chissà dove ci manderanno. Forse i Funzionari dal cuore nero del Dipartimento Amministrativo Penitenziario non ci perdoneranno mai di averli sfidati perché siamo usciti in permesso da uomini liberi e invece di scappare siamo rientrati, di nostra spontanea volontà, dentro l’Assassinio dei Sogni sapendo di avere buone probabilità di uscirne solo da morti.
In queste settimane mi sono spesso domandato che fine aveva fatto Marcello e finalmente l’altro giorno ho ricevuto una sua lettera che mi comunicava che era stato deportato in Sardegna insieme a altri tre uomini ombra che erano nel carcere di Spoleto.
Mi ha scritto nel carcere di Nuoro per ovvi motivi di distanza e finanziari non può usufruire di colloqui regolari e che non può continuare ad approfondire i suoi studi universitari.
E mi ha chiesto di dargli un po’ della mia voce per attirare l’attenzione sociale sulla sua situazione, cosa che io farò con tutto il cuore come lui a suo tempo mi aveva donato qualche raggio di sole che gli entravano dalla sua finestra.
Marcello, spero che qualcuno là fuori raccolga i nostri ululati per farti ritornare nel continente in un carcere vivibile e vicino alla famiglia.
Forza Marcello, purtroppo i buoni non si accontentano di tenerci prigionieri ma vogliono farci anche soffrire.
Carmelo Musumeci
Carcere Padova 2012

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