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Casperia (Rieti): Il sindaco di Fdi che fa il saluto romano e querela un giovane editore perché l’ha definito fascista

Da una parte il sindaco di Casperia (Rieti) Matteo Cossu (Fratelli d’Italia), dall’altra Mattia Tombolini, giovane editore e operatore culturale. Il primo si è offeso per essere stato definito “fascista” in un commento sui social network, nonostante i simboli e i saluti romani ostentanti online. Tra qualche giorno la sentenza.

di Valerio Renzi

È il 18 dicembre 2018 e a Poggio Mirteto, paese della Sabina in provincia di Rieti, alcune associazioni del territorio organizzano un’iniziativa dal titolo “Trentacinque euro”. Sono gli anni in cui i centri di accoglienza dei migranti sono al centro della propaganda dei partiti di centrodestra, in particolare il costo giornaliero di questa accoglienza i famosi “trentacinque euroal giorno che ci costano”. Il convegno, che coinvolge addetti ai lavori e cittadini, parte dall’esperienza di accoglienza diffusa realizzata sul territorio nei centri Sprar, e mira a sfatare alcuni luoghi comuni sull’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo.

Verso la fine dell’incontro prende la parola Marco Cossu, esponente locale di Fratelli d’Italia allora vicesindaco del comune limitrofo di Casperia e vicepresidente della provincia di Rieti. Il suo intervento ribadisce i capisaldi della piattaforma della destra destra all’opposizione: blocco navale, no all’accoglienza e ai suoi costi etc. Una provocazione visto il contesto? Certo è che Cossu finisce il suo intervento e poi, invece di ascoltare le legittime repliche, se ne va. In particolare chi ascolta le sue parole contesta l’utilizzo della teoria della “sostituzione etnica” da parte dell’esponente politico. La stessa teoria del complotto classificata dalla Presidenza del Consiglio come antisemita e utilizzata di recente dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, prima che lo stesso dicesse di non conoscerne poi bene il contenuto facendo una parziale marcia indietro.

Tra chi civilmente contesta le parole di Cossu c’è Mattia Tombolini, giovane editore romano e operatore culturale (è il fondatore dei Momo Edizioni) la cui famiglia è originaria della Sabina. Qualche giorno dopo, sulla bacheca Facebook di un amico Tombolini – commentando la condivisione di una notizia di viabilità locale che coinvolge Cossu – lo invita non dargli credito appellandolo come “fascista” e “xenofobo”. Il commento viene intercettato dal diretto interessato che decide di sporgere querela.

Così, cinque anni dopo, quello che oggi è diventato il sindaco di Casperia, ha deciso di portare a giudizio il procedimento contro un operatore culturale che lavora anche sul suo territorio, determinato a non vedersi appellato come “fascista” e “xenofobo”. La vicenda poi si fa sempre più paradossale se pensiamo che la denuncia, che tra pochi giorni arriverà alla sentenza di primo grado, riguarda un commento su una bacheca social di un privato cittadino e neanche un’opinione manifestata sui profili di Cossu.

Tombolini davanti al giudice ha ribadito il suo pensiero, citando proprio la sostenuta teoria della sostituzione etnica. Perché poi il sindaco debba sentirsi offeso a essere chiamato fascista quando proprio su Facebook non è difficile trovare le sue foto mentre si esibisce nel saluto romano e mostra al collo l’ascia bipenne già simbolo di Ordine Nuovo, non è dato da capirsi.

da Fanpage.it

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