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Canada: Sospetta morte di un italiano in un carcere canadese

Si tratta di un giovane imprenditore siciliano. Fermato e forse colpito con una pistola elettrica, è morto il giorno dopo.
E’ morto dopo aver trascorso una notte in cella nel tranquillo Quebec, e ora i genitori, arrivati ieri dalla Sicilia, chiedono «verità». L’uomo, Claudio Castagnetta, 32 anni, era emigrato in Canada da Palermo nel 2002. Come riporta il quotidiano Le Soleil, Castagnetta era noto negli ambienti artistici del Quebec. Si era laureato in Italia e poi diplomato in marketing all’università di Laval in Quebec, ed era membro del consiglio di amministrazione della società Promotions Recto-Verso. Aveva ricoperto il ruolo di direttore esecutivo dell’ufficio del Quebec della Camera di commercio italiana in Canada da marzo a ottobre 2006. Secondo la cyberpresse, Castagnetta negli ultimi tempi soffriva di depressione.L’uomo è stato fermato dalla polizia municipale di Quebec City, dove vivono circa 500 mila persone, il 18 settembre. Non sono chiari i motivi, stando alla polizia di Quebec city l’uomo aveva un comportamento aggressivo e confuso, tanto che la polizia ha utilizzato la pistola elettrica. Poi è stato trasportato nel centro di detenzione. Il giorno successivo è stato portato per una prima udienza in tribunale. Alla fine, mentre veniva condotto in cella, ha chiesto di essere condotto in infermeria perché stava male. E’ morto qualche ora dopo, alle 14 del 20 settembre. Anche il portavoce della Surété Quebec, la polizia provinciale, ha ammesso che «il detenuto era gravemente ferito alla testa e che le ferite – ha precisato – non erano compatibili con la pistola elettrica. I traumi erano molto gravi». La polizia provinciale ha aperto un’inchiesta sull’operato della polizia municipale di Quebec city e sugli agenti carcerari della prigione locale. Il portavoce della polizia provinciale québécois ha dichiarato che nell’inchiesta sono coinvolte due persone. Le ferite a Castagnetta potrebbero essere state inferte da agenti carcerari o da poliziotti. La terza possibilità è quella attualmente considerata la ragione ufficiale: Castagnetta avrebbe sbattuto la testa contro il muro durante la notte nella cella di isolamento dove era stato rinchiuso. In passato, negli anni Settanta, la polizia del Quebec era nota per avere metodi spicci e violenti.

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