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Studenti: Picchiati e denunciati

Sull’assalto del 29 ottobre dei neofascisti di Blocco Studentesco agli studenti dell’Onda in Piazza Navona, la Questura ha denunciato ieri alla Procura di Roma 36 persone. Di queste, 21 sarebbero appunto identificate come aderenti al Blocco: ma ben 15 sono invece esponenti, studenti universitari e sostenitori del movimento dell’Onda. Per tutti, incredibilmente, le stesse ipotesi di reato: lesioni, rissa e adunata sediziosa. Le lesioni subite dalle ripetute cariche dei fascisti? Rissa essersi dovuti difendere mentre Blocco Studentesco agiva indisturbato? Adunata sediziosa la manifestazione autorizzata del movimento?
«Alcuni dei denunciati non erano neanche in piazza. Costituiremo un pool di legali in difesa dei 15 universitari denunciati e prepareremo una campagna contro le intimidazioni del governo». Lo hanno detto oggi in una conferenza stampa nell’università La Sapienza a Roma, gli studenti dell’Onda a proposito delle 36 denunce inviate ieri dalla questura di Roma a seguito degli scontri tra alcuni giovani che lo scorso 29 ottobre manifestavano in piazza Navona contro il decreto Gelmini e aderenti al gruppo di destra Blocco Studentesco. Tra i denunciati, di età compresa tra i 20 e i 25 anni hanno spiegato gli studenti, ci sono alcuni attivisti dei centri sociali. Gli universitari hanno anticipato un «appello di numerosi artisti come quelli che hanno partecipato al concerto del sostegno del movimento martedì scorso, affinchè si possa rispondere senza paura alle intimidazioni del governo». «L’unica adunata sediziosa di cui siamo accusati anche noi – hanno concluso – è stata quella dei fascisti al quale il nostro movimento non può essere equiparato a chi picchia gli studenti per strada». Paolo Ferrero, segretario del Prc, definisce «ridicole e grottesche» le accuse agli studenti di sinistra per gli scontri a piazza Navona con quelli di destra. Per Ferrero, Digos e magistratura «indagano gli studenti che hanno subito una vile aggressione da parte di squadracce neofasciste armate di spranghe e bastoni»; questa versione, nota Ferrero, è confermata da «tutti i filmati tv andati in onda» e da «esponenti del mio partito che erano presenti in piazza Navona per prestare la loro opera di pacifica mediazione, come il consigliere provinciale Gianluca Peciola». «Mentre le violenze, le minacce e le intimidazioni di stampo neofascista e neonazista procedono indisturbate nel nostro paese cercando di minacciare e di intimidire giornalisti, direttori, programmi televisivi che continuano a fare solo e esclusivamente il loro mestiere, la Digos punta l’ indice contro studenti di sinistra ed esponenti di Rifondazione», protesta Ferrero, che chiede al ministero dell’interno «atti concreti per fermare l’escalation di violenza neofascista, neonazista e razzista ma anche una seria indagine su chi davvero compì violenze e assalti squadristi, a piazza Navona. Noi già la sappiamo la verità: furono i fascisti e i loro mazzieri». Il 29 ottobre a Piazza Navona a Roma gli studenti sono stati aggrediti e picchiati con spranghe e bastoni e adesso sono addirittura indagati e accusati di rissa, lesioni e adunata sediziosa. Siamo arrivati all’assurdo – è il commento di Italo Di Sabato responsabile dell’Osservatorio sulla Repressione del Prc – Sugli scontri di piazza Navona, continua Di Sabato, esistono filmati e fotografie che non lasciano dubbi. Gli studenti dell’Onda hanno subito un vero e proprio assalto da parte del Blocco studentesco, ma da vittime sono stati trasformati in carnefici, come dire oltre il danno anche la beffa .Inoltre è davvero incomprensibile come tra gli indagati risulti anche Gianluca Peciola, consigliere provinciale del Prc, che era presente in piazza con il solo intendo di mediare e contribuire a stemperare la tensione in atto. Nell’esprimere la più viva solidarietà a Gianluca Peciola e agli studenti indagati, – conclude l’esponente del Prc – ribadiamo che da tempo ormai assistiamo ad una vera e propria recrudescenza di aggressioni e violenze fasciste nel totale silenzio del sindaco Alemanno. Un silenzio che agevola chi vive quello squadrismo come prassi quotidiana. Il neosegretario della Federazione di Roma del Partito della Rifondazione Comunista Giuseppe Carroccia esprime in una nota «la propria solidarietà agli studenti indagati dalla questura per i fatti di Piazza Navona. È inaccettabile che vengano messi sullo stesso piano gli aggressori fascisti e gli aggrediti, che stavano pacificamente dimostrando la loro contrarietà alle proposte del ministro Gelmini».

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